Week-end a Lisbona in 10 (imperdibili) tappe
Nessuna capitale europea andrebbe vista in due giorni, mortificata da un “mordi e fuggi” che non permette mai di cogliere la vera essenza della città e della sua popolazione.
Ci sono situazioni, però, come la possibilità di un singolo week-end, l’inizio di un più ampio tour del Portogallo o la semplice sosta per una destinazione diversa (com’è stato nel mio caso, in cui la destinazione era l’isola di Madeira) che ci consentono di vedere comunque Lisbona con quello che potremmo definire poco più di un “assaggio”.
Se non disponiamo di auto propria o a noleggio ci conviene trovare un alloggio in centro, in modo da poter raggiungere a piedi e con i mezzi pubblici i monumenti e i luoghi più caratterizzanti della città, magari non troppo lontano dalle fermate della metropolitana o dell’aerobus che collegano il centro di Lisbona all’aeroporto di Lisbona-Portela.
La mappa delle fermate la trovate a questi link: https://www.metrolisboa.pt/
https://lisbon-airport-international.com/transportation/bus/
Munitevi, magari in qualsiasi stazione della metropolitana, di un biglietto giornaliero, che vale per qualsiasi mezzo pubblico di trasporto e vi farà risparmiare un po’ di soldi rispetto all’acquisto di biglietti singoli.
Di seguito i 10 “must” di ogni visita a Lisbona, tutti visitabili durante le 48 ore della vostra permanenza.
La Baixa e la Praça do Comércio
È il quartiere “basso” della città, da cui in genere inizia ogni visita. Le sue strade e piazze pullulano di turisti in ogni periodo dell’anno, anche per la presenza di numerosi ristoranti e di una vivace vita notturna.
Il suo aspetto arioso, caratterizzato da vie ortogonali che si snodano tra i classici edifici della seconda metà del Settecento e inizio Ottocento, è il risultato della ricostruzione dopo il devastante terremoto del 1755 che lasciò migliaia di morti sotto le macerie.
Percorrendo la sua centrale Rua Augusta si nota subito l’imponente arco di trionfo, Arco da Rua Augusta, oltrepassato il quale si accede alla grande Praça do Comércio.
Sulla sommità dell’arco è presente una piattaforma panoramica che offre una bella vista sulla piazza e sul fiume Tago.
La monumentale piazza, un tempo vero fulcro della vita cittadina, rende bene l’idea del benessere di cui godeva il Portogallo all’epoca della sua realizzazione, avvenuta anch’essa nella metà del Settecento.
Circondata su tre lati da edifici monumentali, si apre su quarto sull’estuario del Tago che in questo punto vanta una larghezza di diversi chilometri prima di sfociare nell’Atlantico.
Una sosta nella grande piazza, soprattutto in prossimità della riva del fiume è particolarmente piacevole e permette una tranquilla sosta per programmare le tappe successive.
Il Bairro Alto
Dalla Baixa, quartiere “basso”, si può salire verso il Bairro Alto in vari modi estremamente tradizionali che già rappresentano un’esperienza: mediante l’ascensore pubblico di Santa Justa, col tram storico n.28 ancora attivo a scopo turistico, o con due antichi elevadores che a loro volta somigliano a un tram.
L’inconfondibile Elevador de Santa Justa, costruito tra il 1898 e il 1901 è un vero e proprio monumento, sempre fortemente frequentato dai numerosi turisti che fanno la fila per salirvi.
Lo stesso vale per il famoso tram 28 della prima metà del Novecento e per altri due “ascensori” storici, molto simili a tram, adatti a muoversi in forte pendenza, ovvero l’elevador da Bica (da Rua de São Paulo) e l’elevador da Glória (da Praça dos Restauradores).
Il Bairro Alto è ricco di edifici storici e la sera si anima di locali caratteristici di ogni genere. Molto tranquillo di mattina e pomeriggio, offre la presenza di due Miradouros, quello di Santa Caterina e quello di São Pedro de Alcântara, che da cui si gode di una vista splendida sulla città.
Nel quartiere si trova anche l’Instituto Vinho do Porto, che in pratica è un museo del vino Porto e, soprattutto, il Convento do Carmo, di grande suggestione, la cui visita è imperdibile e viene descritta al punto successivo.
Il Convento do Carmo
Costruito alla fine del Trecento, la chiesa gotica con annesso convento dedicata Nossa Senhora do Vencimento do Monte do Carmo, fu la più importante di Lisbona, ma subì ingentissimi danni durante il terremoto del 1755.
La regina Maria I ne ordinò la ricostruzione ma i lavori dapprima andarono a rilento, poi vennero definitivamente interrotti perché nella visione romantica dell’Ottocento le rovine erano straordinariamente affascinanti in quanto tali.
Oggi le slanciate arcate gotiche sembrano voler sorreggere il cielo sopra di loro e suscitano grande emozione.
All’edificio è annesso il museo archeologico, altrettanto suggestivo per la presenza di numerosi reperti legati alla storia di Lisbona, soprattutto del periodo medievale e quello immediatamente successivo.
Il Castello di São Jorge
Scendiamo lentamente dal Bairro Alto, attraversiamo la Baixa e iniziamo a salire sulla collina di fronte in direzione del Castello di São Jorge. Un ascensore pubblico ci darà un aiutino nell’ultimo tratto della salita.
Più che di un castello si tratta di un piccolo parco a tutti gli effetti, un contenitore di diversi elementi storicamente importanti.
Il castello stesso fu costruito dai Mori nella prima metà del IX secolo e ospitava una guarnigione militare. Nel corso del Trecento venne ampliato e trasformato in palazzo reale. Tornò ad avere una funzione difensiva solo nel corso del Settecento. Nelle sue sale si trova un’esposizione permanente sulla storia di Lisbona con numerosi reperti provenienti dal sito archeologico presente all’interno del parco.
Vi sono anche una caffetteria e un ristorante per chi dovesse avere bisogno di rifocillarsi. Diversi pavoni attirano sempre l’attenzione dei turisti, ma il vero punto di forza di questo luogo è la sua posizione dominante su tutta città, per cui le sue terrazze rappresentano il più spettacolare belvedere a tutto tondo sulla capitale portoghese.
Il quartiere antico di Alfama
L’Alfama si stende come una cascata di case tra il castello di São Jorge e l’estuario del Tago. È il quartiere più antico di Lisbona e all’epoca della presenza dei Mori costituiva tutta la città. Il nome infatti proviene dall’arabo Al-Hamma che significa fontane o bagni.
Un tempo malfrequentato, oggi è un grazioso quartiere costituito da viuzze, slarghi, piazzette e sottopassi particolarmente pittoreschi, in cui si trovano anche numerosi ristoranti in cui si può cenare ascoltando i cantanti del fado tradizionale, la tipica musica malinconica portoghese. È in questo rione ricco di storia che si trova la Cattedrale di Lisbona.
La cattedrale di Lisbona
(Sé de Lisboa o Igreja de Santa Maria Maior)
Si tratta, naturalmente del più importante edificio di culto della capitale, fondata nel 1150 sulle rovine di un’antica moschea.
Gravemente danneggiata da ben tre terremoti e ogni volta ricostruita, ha fatto confluire diversi stili architettonici che, oltrepassata la facciata romanica, rendono il suo interno allo stesso tempo maestoso e cupo, ma con grande ricchezza di elementi storici e decorativi.
Monastero dos Jeronimos
Ê ora di tornare a Praça do Comércio e prendere il tram n. 15 (la metropolitana non vi arriva) per andare a Belem e visitare il monumento più bello della città: il Monastero dos Jeronimos, uno stupendo complesso realizzato in stile manuelino che fu fatto costruire dal Re Manuele I per celebrare il ritorno di Vasco da Gama, dopo aver scoperto la rotta per l’India.
Una curiosità: la sua costruzione venne finanziata dal cinque per cento delle imposte riscosse sulla importazione delle spezie provenienti proprio dall’India. Il monastero è Patrimonio UNESCO e il chiostro è di una ricchezza artistica che ha dell’incredibile, con le volte decorate nella pietra color miele e le nicchie dove i navigatori si confessavano prima di partire per le esplorazioni.
Anche la chiesa è molto bella e contiene i monumenti funebri di Manuele I e della sua famiglia, quelli di altri re del Portogallo, la tomba di Vasco de Gama e del poeta navigatore Luís de Camões. Nella cappella del chiostro invece, riposano le spoglie dello scrittore Fernando Pessoa.
Per visitare il monastero bisogna procurarsi il biglietto dalla parte opposta della strada o, meglio ancora, comprarlo in rete per evitare lunghe file.
Monumento delle Scoperte
A poche centinaia di metri dal Monastero dos Jeronimos, sulla riva del Tago si trova l’imponente Monumento delle Scoperte, alto ben 52 metri, disegnato a forma di caravella, con le statue di Enrico il Navigatore e dei grandi esploratori che rivoluzionarono le conoscenze geografiche nel Cinquecento.
Il monumento venne realizzato nel 1960 per commemorare il 500mo anniversario di Enrico il Navigatore a cui vengono attribuite le scoperte di Madeira, le Azzorre e le Isole di Capo Verde. Si può anche salire sulla cima tramite un ascensore e un percorso a scale. Alla sua base c’è una Rosa dei Venti del diametro di 50 metri donata dalla Repubblica Sudafricana.
La Torre di Belem
Dal Monumento delle Scoperte già si vede in lontananza, a circa un chilometro, la Torre di Belem, vero simbolo iconico della città. Edificata come fortezza per difendere l’imboccatura del Tago, la torre fu commissionata dal re Giovanni II nei primi anni del XVI secolo in stile manuelino ed è composta da un bastione di 30 metri con quattro torri.
La torre è Patrimonio mondiale UNESCO ed ha avuto un ruolo chiave nell’era delle grandi scoperte dell’Europa, poiché serviva sia come fortezza, sia come porto da dove i grandi esploratori portoghesi partivano per definire le nuove rotte commerciali verso l’Estremo Oriente.
L’interno della costruzione, che emerge suggestivamente dall’acqua a pochi metri dalla riva ed è collegata mediante un ponte di legno, è visitabile e dalla sua terrazza si ha una bella vista sul fiume.
Le specialità gastronomiche a Lisbona
A predominare è la cucina di mare, con alcuni piatti tipici che troverete in quasi tutti i ristoranti. Ne elenchiamo i più conosciuti, semplici ma gustosi.
Le sarde arrostite sono un vero must per una cena a base di pesce. Sono di grandi dimensioni e cucinate nel modo più semplice possibile: alla brace.
Un altro pesce tipico sia di Lisbona, sia di tutto il Portogallo, è il merluzzo nella sua veste di baccalà. Per capire quanto sia amato dai portoghesi basti dire che esistono circa 700 ricette per cucinare il baccalà; una ricetta molto popolare a Lisbona è il baccalà con i ceci. Dalla vicina Setubal proviene invece la ricetta delle seppie fritte, di piccola taglia, cucinate in pastella e accompagnate da patate e insalata.
Se volete il nome di una piccola trattoria non turistica dove mangiare bene e a costi contenuti, nella parte passa del quartiere di Alfama potete cercare A Muralha Tasca Típica Lisboa, ci vanno a mangiare anche le persone del posto e personalmente mi sono trovato benissimo.
Il dolce più tipico di Lisbona (e non solo) è la pastel de nata, un piccolo dolcetto da mangiare rigorosamente caldo, appena sfornato, mentre si sorseggia un caffè tra una passeggiata e l’altra.
Fatto rigorosamente a mano con pasta sfoglia e ripieno di crema a base di uova, panna e zucchero dà il meglio di sé con una spolverata di cannella. Sembra che la vera ricetta di questi pasticciotti prodotti originariamente dai frati del Monastero dos Jeronimos sia segreta e custodita dalla Oficina do Segredo, situata nella Fábrica dos Pastéis de Belém.
Per questo motivo, può essere venduta genericamente solo con la denominazione pastel de nata, mentre la denominazione Pastel de Belém può essere utilizzata solo per i prodotti della Fábrica che si trova nel rione omonimo.
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