Caiazzo. Mercato morto? niente affatto: i ‘saggi’ del comune spostano tutto, al rione Garibaldi
L’intento senza dubbio è lodevole ma probabilmente per come è stato “studiato” dai sapienti della giunta comunale caiatina, rappresenterà la stoccata finale per anticipare la morte del mercato caiatino, per ora “solo” in agonia.
Ci riferiamo al poco residuo del mercato del mercoledì perché purtroppo quello domenicale è da considerarsi morto, forse non solo per la scarsa lungimiranza dei vari preposti, atteso che le stangate letali vengono dalla concorrenza dei supermercati come della vendita on line, ma anche alla carenza di infrastrutture, alle difficoltà di parcheggio e ad altre carenze in buona parte dovute alla pubblica amministrazione: basti pensare che non esiste più neanche un gabinetto pubblico, fatto salvo una sorta di fetido vespasiano anni addietro piazzato al rione Garibaldi ma poi scomparso, tutti possiamo immaginare il perché.
Ed ora cosa si inventano i nostri baldi quanto dotti amministratori? di traslocare tutto il mercato, finora suddiviso in tre comparti, proprio al rione Garibaldi, togliendo così anche quel minimo di residua vitalità in piazza Portavetere ed anche in piazza ex Verdi, dove storicamente la fiera settimanale non è mai mancata (ma forse mancavano i cervelloni che ora dimostrano cotanta lungimiranza). Lo stesso rione dove è difficile inerpicarsi con un veicolo carico, figurarsi i camioncini del mercatali, ponendo un velo pietoso sulla carenza di parcheggi, sulla presenza della scuola primaria, e sulle difficolta pedonali che la scelta comporta, soprattutto per le persone più anziane.
Certo, se non fosse scomparso l’ascensore inizialmente previsto dal progetto di restauro del largo Fossi, forse non ci sarebbero stati alibi ma, vivaddio, cosa avrebbe ostato dal concentrare tutto nella piazza principale del centro antico?
Nessuno dei saggi comunali ha pensato, prima di decidere, di farsi una passeggiata al rione “eletto” quando piove e tira vento forte?
Certo si può sperimentare sulla pelle cioè a spese di mercatali e residui utenti, prima di prendere altre strade, sempre che, intanto, gli stessi non prendano quelle che portano ai più agevoli, attezzati, forniti e frequentati mercati presenti nei paesi vicini e supermercati anche caiatini, che probabilmente ne conseguiranno un beneficio insperato, ma tant’è.
Chi vivrà… vedrà.
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