Test psichici ai magistrati, il Csm unito contro la norma oggi in Cdm: “Viola la Costituzione”
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MESSAGGIO AL GOVERNO
Test psichici ai magistrati, il Csm unito contro la norma oggi in Cdm: “Viola la Costituzione”
26 MARZO 2024
Tutti i consiglieri togati del Csm, senza distinzione di corrente e i consiglieri laici Michele Papa, M5S e Roberto Romboli, Pd contro i test psicoattitudinali che il governo dovrebbe approvare durante il Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio, quando varerà il decreto legislativo in merito alla riforma dell’ordinamento giudiziario dell’ex ministra Marta Cartabia che, però, non aveva in delega i test. Circostanza sottolineata dai consiglieri che hanno chiesto ieri al Comitato di presidenza di aprire una pratica urgente in Sesta commissione, competente per esprimere i pareri, non vincolanti, sulle normative in tema di giustizia. I consiglieri scrivono che i test psicoattitudinali per gli aspiranti magistrati, previsti per chi ha superato scritti e orale è “una verifica non contemplata nello schema di decreto legislativo e sulla quale, quindi, il Csm non ha avuto modo di esprimersi”. Contro il provvedimento a firma del ministro della Giustizia Carlo Nordio, i consiglieri del Csm citano la nostra Carta: “L’art. 106 della Costituzione prevede quale unico criterio di accesso alla magistratura professionale quello tecnico: ‘Le nomine dei magistrati hanno luogo per concorso’”. Ricordano, inoltre, che l’accesso in magistratura solo per concorso pubblico è una peculiarità: “L’unicità del suddetto criterio sembra chiara ove si consideri la differenza con l’accesso alla Pubblica amministrazione, laddove la procedura concorsuale è invece derogabile ex art. 97 Cost. (‘Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge’)”. Inoltre, nella richiesta di aprire una pratica si ricorda che il Csm conosce “già reiterate e continue verifiche sull’equilibrio del magistrato che viene sottoposto a valutazione dal momento del suo tirocinio e, successivamente, con intervalli regolari ogni quattro anni. È in quest’ambito che il controllo sull’equilibrio dei singoli si dispiega in un contesto di salvaguardia dell’indipendenza della magistratura”. Come dire, i test psicoattitudinali sono una forma di controllo delle toghe. Il laico renziano Ernesto Carbone, pure lui contro i test, ha voluto, però, presentare una richiesta di pratica individuale per scrivere anche che “i veri problemi della giustizia sono altri, come i tempi eccessivamente lunghi: come 129.000 prescrizioni nel 2017; come i 27.000 innocenti finiti in carcere dal 1992 al 2018”. Un dato questo non contestualizzato, che non spiega le tante differenze significative che stanno dietro a quel numero.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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