Ingenerare in-ge-ne-rà-re (io in-gè-ne-ro) SIGNIFICATO Causare, provocare
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Ingenerare
in-ge-ne-rà-re (io in-gè-ne-ro)
SIGNIFICATO Causare, provocare
ETIMOLOGIA voce dotta recuperata dal latino ingenerare, derivato di generare (a sua volta da genus ‘genere’, che è da gìgnere ‘creare’) col prefisso in-.
- «La rivelazione ha ingenerato un interesse che non credevo possibile.»
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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Quando i sinonimi sono tanti si ha l’impressione di poter fare a meno di condurre scelte sottili: a che serve osare? Qualunque opzione si mimetizzerà, e significare quel certo concetto facendo passare alla grossa ciò che vogliamo dire è estremamente facile. Ma è proprio in questi casi che abbiamo l’occasione di esprimere la maggior finezza della lingua, perché ogni scelta comunica una sfumatura precisa che si fa più evidente sullo sfondo dei sinonimi.
‘Ingenerare’ è un verbo trasparente. È un derivato di ‘generare’ con un prefisso ‘in-’ che è fra i più chiari.
Si affaccia a una sfera di significato in cui si affollano come in un torneo alcuni fra i pesi massimi del vocabolario: causare, determinare, originare, produrre, provocare, suscitare, accendere — per dire solo i primi e più generali, perché tra i suoi sinonimi troviamo anche lo scatenare, il destare, lo stuzzicare, l’aizzare, l’arrecare, l’incutere. Che cosa ci dà l’ingenerare di diverso rispetto a questa già nutrita compagine — fra cui il generare stesso?
Il verbo ‘generare’ è antico — è tal quale in latino, derivato di genus ‘genere’, da gìgnere ‘creare’, e l’antecedente indoeuropeo ha una chiara e capillare diffusione nelle lingue della famiglia.
Spesso l’azione che descrive il generare non è collocata in uno spazio, o meglio: non di rado il generare ha solo una direzione verso l’esterno, verso il futuro, verso l’effetto. La terra genera fiori, l’umanità genera figli e figlie, la leggerezza malaccorta genera problemi. E però il ‘generare’ in questa dimensione patente di un ‘portare alla luce’ ha anche una componente intima, quasi segreta, da seme che germoglia nella terra. E qui che l’ingenerare ci offre i suoi servigi.
Se si racconta di come una menzogna scoperta generi sospetto in una comunità, io sto evidenziando il modo in cui questo effetto si mostra, il modo in cui diventa una nuova forza agente nella comunità. Il discorso non cambia molto se consideriamo il causare, il determinare, il provocare. Se invece parlo di come la menzogna svelata ingeneri sospetto nella comunità, ecco che non sto correndo agli esiti eziologici sulle cause e sugli effetti di questo evento, ma sto adombrando il modo in cui germina nel ventre della comunità, magari senza poter essere ancora ben compreso e restando in parte celato a valutazioni più analitiche. L’ingenerare è vissuto in maniera più carsica, ipogea.
Così s’ingenera in me un sentimento che ho stentato a notare e che ora distinguo chiaramente, la traduzione ha ingenerato un equivoco, e l’intervento legislativo che doveva risolvere l’incertezza con una soluzione alessandrina ha ingenerato ulteriore caos.
È un’opzione fine e accessibile che dà personalità, incisività, luogo a una questione logica comune che altrimenti è facile resti senza collocazione e senza contorno. Una grande risorsa.
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