Caserta. Carabinieri: il Colonnello Scarso discetta di giornalismo, da par suo, col direttore de ‘Il Mattino’
“Lectio magistralis” sul giornalismo del colonnello Manuel Scarso alla presenza del direttore de “Il Mattino” Francesco De Core.
“Garantire al pubblico, nel mare magnum delle news spesso inattendibili, approssimative o, peggio, addirittura false, un’informazione corretta ed eticamente ineccepibile” è stato lo spunto da cui si è partiti per una riflessione a tutto campo su un mondo che in pochissimi anni si è completamente trasformato.
Protagonista dell’incontro, organizzato dal comandante provinciale dei carabinieri di Caserta, colonnello Manuel Scarso, è stato il direttore del Mattino Francesco de Core.
«Fare informazione – dice Scarso, dopo aver illustrato l’organizzazione dell’Arma sul territorio – è un compito molto delicato. Nel diffondere notizie c’è bisogno, anche per noi, non solo di correttezza formale, ma anche di estremo equilibrio, di grande attenzione e cautela. Tanto per fare un esempio, se si diffondono continuamente informative su interventi, arresti, operazioni si può provocare nel pubblico un effetto ansiogeno. Ma se, di contro, non lo si fa si rischia di ingenerare un clima di sfiducia intorno all’efficacia del nostro lavoro».
L’INTERVENTO
E allora, cosa fare? Intorno, al quesito si è sviluppato l’approfondito e dettagliato intervento di Francesco de Core alla presenza degli ufficiali al comando dei Reparti dell’Arma dislocati sul territorio.
«I fenomeni che coinvolgono oggi il mondo dell’informazione – ha esordito il direttore – costituiscono la più grande rivoluzione dai tempi di Gutenberg. In pochi anni il settore è stato stravolto dalla tecnologia che ha modificato tempi, modi, impostazioni della professione giornalistica.
Passare in meno di quarant’anni dalla macchina da scrivere, dalla carta stampata e dal “fuori sacco”, un mezzo che oggi sembra preistorico per far arrivare gli articoli alle tipografie, al fax, ai computer, alle mail, al web, ai siti online, ai social che danno notizie in tempo reale, ha completamente sconvolto il settore. Un processo inarrestabile che va governato per non rimanerne schiacciati».
L’estrema velocizzazione dei sistemi di trasmissione e di diffusione delle informazioni comporta, ovviamente, effetti positivi e negativi.
«L’avvento del web – ha continuato de Core – dei siti, spiazza i giornali cartacei e sottrae loro importanti fette di lettori. Questo ha costretto gli operatori dell’informazione ad adeguarsi, anche alla comparsa degli smartphone: nel giro di pochi minuti chiunque può avere aggiornamenti da tutto il mondo e mentre i fatti avvengono.
La conseguenza immediata è la saturazione di informazioni che penalizza lo strumento informativo meno rapido, ovvero il giornale tradizionale. Che per difendere il proprio spazio deve andare oltre notizia per approfondirla e interpretarla al di là dell’emotività della stessa notizia».
La rapidità di informare non deve, però, andare a scapito della correttezza e dell’attendibilità.
«Spesso per arrivare primi ed essere scelti da investitori e inserzionisti, si cade in errori anche gravi. E allora si rischia di perdere in autorevolezza che, poi, è una delle caratteristiche richieste, dagli stessi inserzionisti, nella giungla di siti e giornali online».
Fake news e manipolazione dell’opinione pubblica sono molto più che un rischio. Per non parlare dei social che hanno generato un corto circuito informativo dove a parlare sono tutti.
«La dimostrazione pratica durante la pandemia – ha ricordato de Core – quando si diffondevano notizie non verificate e senza carattere scientifico e quando sono diventati sempre più labili i confini fra la buona e la cattiva informazione, la propaganda, la pubblicità. Districarsi, dunque, in tale contesto non è facile. Figuriamoci ora che dobbiamo misurarci anche con l’intelligenza artificiale.
Da qui la capacità di un’evoluzione costante e continua, seguendo i mutamenti. Il mondo dell’informazione deve, insomma, senza perdere autorevolezza, adeguarsi ai nuovi canali, linguaggi per creare empatia con l’opinione pubblica, una condizione utile anche per le forze di polizia.
L’importante –ha concluso il direttore del Mattino- è che resti la centralità dell’uomo, della coscienza, dei rapporti umani nella costruzione di una comunità rispettosa dei grandi principi e valori»
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)