Arpaia (BN). Tentato omicidio con 23 coltellate: sentiti i Carabinieri del Comando di Montesarchio
Si è tenuto dinanzi il Tribunale di Benvento in composizione collegiale, presidente dottor Sergio Pezza, giudici a latere dottori Salvatore Perrotta e Francesco Murgo, il processo a carico di Giuseppe Maglione, 24 anni anni di Montesarchio, difeso di fiducia dall’avvocato Vittorio Fucci (nella foto).
Il Maglione, figlio del noto pregiudicato Maurizio Maglione, era stato arrestato la notte dell’8 dicembre 2022 con la grave accusa di tentato omicidio premeditato e porto e detenzione illegale di arma.
In particolare al Maglione gli inquirenti contestano di aver inflitto 22 coltellate (di cui diverse anche in parti vitali, come nel petto) a Erminio Arpaia, 28 anni di Montesarchio, con la premeditazione di ucciderlo.
Arpaia, dopo essere stato rianimato, fu trasferito con elicottero al Policlinico di Napoli in pericolo di vita, dove fu operato d’urgenza e le sue condizioni restarono gravi per molti giorni.
Nell’ultima udienza sono stati escussi come testimoni vari carabinieri del Comando di Montesarchio, in particolare: il Maresciallo Maggiore Giaconella, attuale comandante della Stazione dei Carbianieiri di Airola, all’epoca dei fatti in sevizio al Comando di Montesarchio; il Maresciallo Pastore e il Maresciallo Compagnoni.
I controesami svolti dall’avvocato Vittorio Fucci sono stati molto dettagliati e puntuali, tanto da far emergere delle novità a favore dell’imputato Giuseppe Maglione, iniziando in questo modo a delineare la vicenda in maniera diversa da come la prospetta l’accusa.
Durante la prossima udienza, che si terrà il 23 febbraio, saranno sentiti ulteriori testimoni tra cui altri Carabinieri del Comando di Montesarchio.
Forse anche per questo, la vicenda ha assunto rilevanza nazionale.
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