STRANGOLO’ LA MAMMA: E’ PAZZO
Aperto il processo per l’omicidio di Patrizia Vella Lombardi. Nell’aula della Corte di assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ieri mattina, l’unico imputato, il figlio Francesco Plumitallo, è apparso assente e con lo sguardo perso nel vuoto. Il 29enne, reo confesso, il 14 novembre avrebbe strangolato la donna, una casalinga di 54 anni, mentre era in cucina a preparare la colazione.
Al suo fianco, gli avvocati difensori Raffaele e Gaetano Crisileo; mentre a sostenere l’accusa c’era il pm Giacomo Urbano. Attraverso un patteggiamento probatorio, le parti hanno concordato l’allegazione al fascicolo per il dibattimento di tutti gli atti raccolti nella fase delle indagini preliminari: dalle cartelle cliniche dell’imputato fino alla perizia psichiatrica, in cui il consulente d’ufficio, lo psichiatra Raffaele Sperandeo, assistito dalla psicologa forense Alessandra Perna, ha accertato la sua «incapacità di intendere e di volere al momento della commissione del reato». Il patteggiamento probatorio lascerebbe supporre che esista tra la difesa e il pm un’uniformità di vedute sui risultati emersi nella fase investigativa. Ora, però, il futuro di Francesco è nelle mani del presidente Roberto Donatiello, del giudice a latere Honorè Dessi e dei sei giudici popolari. L’udienza è stata aggiornata al 18 marzo: se la Corte dovesse accogliere gli esiti della perizia, disposta dal gip Alessandra Grammatica in un incidente probatorio, il 29enne si avvierebbe verso l’impunibilità e per lui potrebbe essere disposto il trasferimento in una “Rems”, struttura di accoglienza per persone affette da disturbi mentali e socialmente pericolose, dove potrebbe essere sorvegliato e curato. In caso contrario, la Corte potrebbe richiedere altri approfondimenti, come una seconda perizia, e i tempi del processo si allungherebbero.
Per Francesco è stata formulata l’ipotesi di omicidio volontario pluriaggravato dai legami di parentela, reato che non contempla il patteggiamento. Intanto, resta in carcere, tenuto in isolamento in un reparto speciale del penitenziario di Santa Maria Capua Vetere, dov’è controllato a vista dagli agenti, in quanto ha già tentato una volta il suicidio, ingerendo del detersivo. Prima del 14 novembre, Plumitallo era seguito dall’Unità di salute mentale di Marcianise; ha un passato lastricato da alterazioni del comportamento, scatti d’ira, fenomeni di autolesionismo.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)