Sfascio sanitario nazionale, il nuovo numero in edicola e su app
Il Sistema sanitario nazionale pubblico punta sull’assistenza domiciliare integrata. Ma, anche se finanziata dal Pnrr, il governo taglia i progetti per realizzarla e i soldi per le assunzioni. E tutto questo va a vantaggio dei privati, con l’efficienza e le cure sacrificate sull’altare del risparmio, specie nelle regioni finora più virtuose. A raccontare lo “Sfascio sanitario nazionale” è Gloria Riva nell’articolo di copertina de L’Espresso. «Salviamo il nostro Ssn. C’è una generazione di malati, professionisti e cittadini che sta alzando la testa, pronta a combattere per un’Italia dove la tutela della salute non può essere un privilegio, ma deve tornare a essere un sacrosanto diritto costituzionale», scrive Nino Cartabellotta. Mentre Alice Dominese descrive le vite dei medici specializzandi: braccianti in corsia a 5 euro l’ora. E Gianfrancesco Turano fa un punto sulla sanità malata della Calabria.
Nell’editoriale il direttore Enrico Bellavia riflette sulla destra al Governo. Che vuole solo agitare: plaude all’arretramento europeo sui pesticidi, compiace l’autocrazia ungherese. Tutto per un bieco calcolo. «Dipingere Ilaria Salis come una criminale, assumendo come proprie le argomentazioni della Procura ungherese, serve a innalzare una cortina fumogena che ha solo una ragione: la compiacenza interessata verso un’autocrazia che a Giorgia Meloni e a Matteo Salvini, eternamente in competizione dentro un’alleanza rissosa ma necessaria, piace. E molto».
Favori e privilegi. Ai camionisti ci pensa Salvini
Sconti sul gasolio, pedaggi ridotti, deduzioni fiscali, contributi. A tutto questo ora si aggiunge l’ultima decisione del leader leghista Matteo Salvini. Esautorare l’Authority che vigila sul settore. «L’Italia è una Repubblica fondata sull’autotrasporto. Un esercito di 510.885 tra furgoni e camion e Tir che trascinano 285.178 semirimorchi e 42.684 rimorchi su e giù il Paese portando a destinazione l’88 per cento di tutte le merci circolanti. Con un giro d’affari mostruoso», scrive Sergio Rizzo per aprire la Politica del nostro settimanale.
Pena capitale, l’antitesi della democrazia
«Da tempo si racconta di un’America pronta a liberarsi dall’onta della punizione capitale, considerata dai critici l’antitesi di un Paese democratico», spiegano Manuela Cavalieri e Donatella Mulvoni da New York, nell’articolo che apre la sezione Esteri. Ma, anche se le esecuzioni sono diminuite rispetto a vent’anni fa, dal 2021 il trend è in aumento: Biden ha deluso chi chiede l’abolizione a livello federale delle condanne a morte. «Una vergogna americana».
Prove di disgelo tra Cina e Stati Uniti: si comincia dai dazi
Un primo accordo sulle droghe fa da precursore ai colloqui sul commercio: il colosso asiatico deve uscire da una crisi pesante, anche se occultata, e l’America vuole riaprire gli scambi. Fa il punto Eugenio Occorsio nell’articolo che apre l’Economia.
Comizi d’amore
Storie parallele, storie interrotte, storie via chat. Incrociate, ibride, fatte di sesso e amicizia, senza inizi né finali. Intimorito dalla stabilità di coppia, l’eros imbocca strade alternative. E chiede parole diverse. Parla delle nuove relazioni Elvira Seminara in apertura della sezione Cultura: «L’amore è scoppiato, dunque. Nel senso che è uscito dalla coppia».
E poi, “Ilaria Salis e i giochi delle destre”, di Sabato Angieri, “ Una scuola tutta ordine e disciplina” di Chiara Sgreccia, “Cinecittà fa utili. Allora ridiamola ai privati”, di Carlo Tecce. E come sempre molto altro: approfondimenti, inchieste, rubriche, sguardi critici e punti di vista sulla realtà vi aspettano in edicola e online.