Caiazzo. 27 gennaio, ‘per ‘non dimenticare’: dimenticato lo scampanio per le vittime del bombardamento ‘alleato’?
Gentile redazione, una volta, a Caiazzo, il 27 gennaio, a mezzogiorno in punto, suonavano lungamente a distesa la campane della Cattedrale per ricordare, inducendo alla prece, le vittime, credo una ventina, del bombardamento perpretato intorno a quell’ora del 27 gennaio 1944 dai nostri alleati americani, militari che per un deprecabile quanto assurdo errore avrebbero confuso il fiume Volturno con il Garigliano ed il castello longobardo con l’abbazia di Monte Cassino ove effettivamente erano asserragliati i militari tedeschi in frenetica ritirata dopo che il governo italiano aveva cambiato “orientamento”.
Succedeva questo, a Caiazzo, una volta, quando Sindaco era Tommaso Sgueglia e Parroco don Antonio Chichierchia, con in quale l’allora, compianto, Primo Cittadino concordava appunto lo scampanìo memoriale e induttivo alla prece, più volte riportato anche dalle cronache giornalistiche dell’epoca.
Poi, per volontà dell’ultimo vescovo non condiviso fra 5 ex diocesi, benché nonuagenario, monsignor Chichierchia fu trasferito a Ruviano (come la caserma: si disse per qualche anno, ma forse per farci deglutire con l’inganno l’amaro calice) e al suo posto giunse un altro don Antonio, Di Lorenzo, costretto a farsi accompagnare con la macchina dalla mamma, da Alvignano, poiché non patentato, sebbene all’epoca anche nel suo paese mancasse qualche sacerdote.
Cambiato anche il sindaco, per un motivo o per l’altro, malgrado il ricorrente “per non dimenticare” quest’anno non si è avvertito il mesto scampanio “pro memoria” ma solo il quotidiano, ben diverso scampanio di mezzogiorno.
Acqua passata, d’accordo, purché questa sia stata una mera eccezione…
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