Pompei. ‘Nova bibliotheca pompeiana, herculanensis, stabiana oplontinaque’: venerdì 26 la presentazione del libro
L’Associazione Internazionale ‘Amici di Pompei’ ETS venerdì 26 gennaio, ore 17,00, presso l’Auditorium del Parco Archeologico di Pompei, ospita la presentazione dell’opera in tre volumi di Laurentino Garcia y Garcia “Nova Bibliotheca Pompeiana, Herculanensis, Stabiana Oplontinaque. Bibliografia analitica e repertorio enciclopedico sulle città vesuviane” (Arbor Sapientiae Editore, 2023). L’archeologa Grete Stefani e il professore Antonio Varone discuteranno, insieme con l’autore, della più importante raccolta bibliografica dei testi, con circa 50 mila voci indicizzate, sulle città sepolte dal Vesuvio nel 79 d.C.
“Nova Bibliotheca Pompeiana, Herculanensis, Stabiana Oplontinaque”, in tre tomi, è un lavoro enciclopedico che restituisce la visione complessiva di tutto ciò che è stato prodotto finora sull’ager Vesuvianus interessato dalla catastrofica eruzione del primo secolo: dalle fonti classiche a quelle medievali e rinascimentali, dalle prime relazioni degli scavi settecenteschi fino alle monografie, agli articoli, ai racconti pubblicati nel corso degli anni. Tra i temi sviluppati in anni recenti si ricordano: l’archeobotanica, le ricerche archeometriche e le nuove tecnologie applicate allo scavo archeologico, il mondo e il ruolo delle donne, gli aspetti dell’erotismo, la ricerca nel campo della pittura, del mosaico, gli studi degli aspetti economico-sociali della produzione e del commercio delle merci. L’indicizzazione di tutti i contributi di autori, storici, archeologi, giornalisti e studiosi ha permesso la costruzione di apparati tematici per una consultazione trasversale della bibliografia anche per argomenti. A rendere quest’opera unica è anche il fatto che l’autore Laurentino Garcia y Garcia abbia letto, schedato, brevemente commentato, collegato alle tematiche di consultazione, ogni testo inserito e citato nella bibliografia, agevolando in questo modo il lavoro di ricerca.
“Compilare una bibliografia – scrive nella premessa Laurentino Garcia y Garcia – è sempre un lavoro improbo, soprattutto se si considera che, anche quando l’opera sembra ultimata, nuove pubblicazioni, inerenti all’argomento stesso, fanno sorgere il desiderio immediato del loro inserimento, come tasselli di un gran mosaico. Quanto poi la bibliografia abbraccia un’aerea così vasta, come quella concernente le città sepolte del Vesuvio, il lavoro diventa interminabile e quasi proibitivo. Vorrei poter dire come Fiorelli «in esso alla difficoltà del subbietto ha sopperito l’ardimento della esecuzione, alla pochezza dello ingegno la pertinace ed ostinata fatica»”.