La lingua napoletana a scuola
A Palazzo Zapata parte il ciclo di nove incontri sul patrimonio filologico della lingua napoletana la sua salvaguardia e valorizzazione
Dialetto e scuola: è questo il tema del primo appuntamento del ciclo di incontri sulla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano, un progetto nato dalla sinergia tra il comitato scientifico nominato dalla Regione Campania, composto da Maurizio De Giovanni, Nicola De Blasi, Francesco Montuori, Rita Librandi, Nicola Franzese e la Fondazione Campania dei Festival diretta da Ruggero Cappuccio.
Protagonisti dell’evento di apertura, in programma lunedì 15 gennaio alle ore 16 al MUSAP | Circolo Artistico Politecnico, a Palazzo Zapata in piazza Trieste e Trento , saranno Giovanni Ruffino, dell’Università degli Studi di Palermo e presidente del Centro di Studi filologici e linguistici siciliani, e Pietro Maturi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
L’inserimento dello studio del dialetto napoletano nel corso di studi, infatti, contribuisce senz’altro alla valorizzazione delle radici culturali. Introdurre il dialetto non significa certo sostituire la lingua italiana, ma può dare la conoscenza delle tradizioni, delle storie e delle identità culturali che sono alla base della comunità, dando contezza delle differenze linguistiche presenti nella regione Campania.
Altresì, lo studio di opere scritte in vernacolo può contribuire a una formazione più aperta e rispettosa delle differenze culturali in una società interconnessa come quella attuale.
L’intero programma dei nove incontri, a ingresso libero, che si terranno fino al 27 maggio nello stesso luogo e alla stessa ora, è disponibile sul sito fondazionecampaniadeifestival.it
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