A cura di Lara Crinò, 14 gennaio 2024
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Fran Lebowitz, una risata ci salverà
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Nostra signora della satira. A Fran Lebowitz, la comica più amata di New York, diva di un documentario di culto firmato Martin Scorsese, è dedicata la copertina di Robinson in edicola oggi con Repubblica. Scorrettissima, capace di far ancora ridere facendo lo slalom tra gli estremi del politically correct e le derive “woke”, Fran si confessa a Manuela Cavalieri e Donatella Mulvoni. Irriverente come sempre, ne ha per tutti: i politici inetti, Times Square, la gente che affolla la metropolitana. E ci svela il segreto della sua vena creativa: “Cammino tanto. Osservo. Negli ultimi anni mi pare di essere l’unica persona che presta attenzione. Tutti gli altri sono chini sui cellulari. La gente non nota più nulla. È un’incredibile ricchezza: ho tutto il mondo per me”. Nelle pagine seguenti, come sempre, troverete le recensioni delle novità in libreria, il profilo di un autore da riscoprire – Alberto Arbasino ricordato da Marco Belpoliti – e le vostre lettere. Continuate a scriverci a robinson@repubblica.it e a seguirci su Instagram (@robinson_repubblica), X (@Robinson_Rep) e TikTok (@robinsonrepubblica).
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Lo spettacolo di Robinson
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Il primo inserto culturale live, non da sfogliare ma da vivere: il 17 gennaio a Roma, all’Officina delle arti Pier Paolo Pasolini, c’è Robinson Pop Up, il primo spettacolo live del supplemento culturale di Repubblica in collaborazione con l’Officina Pasolini. Metti insieme uno stand up comedian dall’ironia dissacrante come Saverio Raimondo, mattatore della serata, e scrittrici e scrittori, comici, musicisti, cantanti e, addirittura, uno psichiatra e un mentalista tra i più famosi d’Italia. Il risultato è una festa da fine del mondo all’inizio del nuovo anno. Saranno con noi Tosca e Max Gazzè, Viola Ardone e Giancarlo De Cataldo, Paolo Di Paolo e Licia Troisi; i comici di Lercio (Giada Biaggi, Stefano Canori, Eduardo Ferrario, Stefano Rapone); il direttore di Einaudi Stile libero Paolo Repetti, lo psichiatra Vittorio Lingiardi e l’illusionista Giucas Casella. E ancora il fotografo Nicolò Berretta e il tenore Costantino D’Aniello. L’ingresso è gratuito, con prenotazione obbligatoria, da oggi sulla piattaforma Eventbrite. L’indirizzo? Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini – Teatro Eduardo De Filippo, viale Antonino di San Giuliano 782, Roma: uno spazio attivo da nove anni che ha formato 550 artisti e organizzato 300 eventi culturali e che adesso è sotto sfratto.
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Qual è il posto di un romanzo? Dove leggiamo? Quali libri sono legati ai luoghi in cui li abbiamo scoperti per la prima volta Con Paolo Di Paolo lanciamo l’hashtag #ilpostodiunromanzo per raccogliere foto e video delle vostre letture alla mail robinsontok@repubblica.it e sui nostri canali Instagram e TikTok. Nelle pagine dedicate a TikTok, oltre all’articolo di Paolo Di Paolo che spiega il senso dell’iniziativa, sei booktoker ci raccontano il “loro” posto di un romanzo e il tempo della lettura nelle loro giornate. Infine, mentre è ancora in edicola la nostra edizione da collezione di Circe di Madeline Miller, le editrici di Always publishing, che ha nel suo catalogo il bestseller Dammi mille baci di Tillie Cole, ci raccontano come Miller abbia aperto la strada alla riscossa del romance.
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I disegni di Günter Grass pubblicati in Statue viventi (La nave di Teseo)
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Nelle pagine dedicate alla Lettura ospitiamo questa settimana un racconto inedito del grande scrittore tedesco Günter Grass, premio Nobel per la letteratura nel 1999. Inizialmente concepite come un capitolo della sua autobiografia e ora contenute in Statue Viventi (La nave di Teseo, con i disegni originali dell’autore), le pagine sono state ritrovate nell’archivio di Grass, scomparso nel 2015. Raccontano un viaggio nell’ex Ddr e l’incontro con le celebri statue di pietra della cattedrale di Naumburg, che diventano il simbolo del passato e del presente della sua patria.
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Gina Birch, fermo immagine dal video Three Minute Scream (1977)
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L’urlo stavolta è dell’artista punk Gina Birch, su un Super8, ed è anche l’icona di questa essenziale mostra, quasi “operaia”, alla Tate Britain di Londra. Women in Revolt, donne in rivolta, sottotitolo “Arte e attivismo nel Regno Unito dal 1970 al 1990”, fino al 7 aprile, colma il gap tra la cultura pasciuta di questo monumentale edificio sul Tamigi e le creative turbolenze che germogliano in strada. Women in Revolt infatti è un inno all’emancipazione femminile. Senza grandi stelle dell’arte ma con una costellazione di opere e artiste da riscoprire, mosse da un attivismo viscerale e quasi carnale per profondità. Antonello Guerrera ha visitato la mostra per noi.
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Libri per ragazze e ragazzi
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Un’illustrazione di Vincent Mallié per Uno studio in rosso (Rizzoli) di Arthur Conan Doyle
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“Elementare, Watson”! La popolarità di questa frase, conosciuta da qualsiasi adulto o bambino, è la prova del fascino eterno che Sherlock Holmes esercita sul nostro immaginario. Eppure, come racconta Enrico Franceschini sulle nostre pagine per ragazze e ragazzi, è un’espressione apocrifa: nei capolavori del giallo firmati da Arthur Conan Doyle non appare mai. L’occasione per addentrarci nel mondo del mitico investigatore inglese è data dall’arrivo, nelle librerie italiane, di una splendida versione illustrata del suo primo celeberrimo romanzo, Uno studio in rosso: una storia perfetta anche per i lettori giovanissimi, come ci spiega Franceschini. E restando nell’ambito delle letture “vietate ai maggiori”, vi segnaliamo anche una bella favola siciliana che parla di cibo firmata dal performer Gaetano Bruno, e recensita per noi da Annarita Briganti: un apologo che ruota intorno a un altro celebre detto, e cioè che non tutte le ciambelle riescono col buco.
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Sulle nostre pagine, questa settimana parliamo di fumetti che… non sono fumetti! Con la sua opera Il colore delle cose (Coconino Press – Fandango) Martin Panchaud ha rivoluzionato il medium cambiandone la prospettiva. La narrazione, infatti, qui parte da diagrammi, infografiche, mappature. La dislessia di Panchaud lo ha spinto a mettere la lettura e l’interpretazione delle forme e dei loro significati al centro delle sue ricerche, e a creare uno stile unico grazie al quale ha vinto premi prestigiosi. Se tutto questo vi ha incuriosito, leggete l’intervista che gli ha fatto Valerio Bindi: scoprirete davvero un mondo nuovo.
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Don Backy (alias Aldo Caponi) nel 1972
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Mentre aspettiamo l’inizio di Sanremo, nelle pagine degli Spettacoli Carlo Moretti ha intervistato un artista per cui il festival fu croce e delizia: Don Backy deve alla kermesse il successo mondiale di L’immensità ma l’anno dopo – era il 1968 – per problemi di regolamento partecipò con due brani senza poterli cantare: conquistarono il secondo e il terzo posto ma lui ne uscì come il vincitore morale. Oggi, a 84 anni, il cantautore di Santa Croce sull’Arno, fisico da ex vogatore, uno dei fantastici quattro dell’allora nascente Clan Celentano, tiene ancora concerti, segue Sanremo da lontano ma ha smesso di proporre le sue canzoni: “Le ho presentate per trent’anni ma me le hanno sempre respinte, altro che i Jalisse”.
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Dopo la pausa natalizia ricomincia la stagione dei festival, anche su Robinson. Il primo appuntamento dell’anno è Le parole di Hurbinek – Giornate della memoria alla Scuola Teatro Lezioni civili di Pistoia. La parola di quest’anno è “ghetto”, inteso in senso ampio e universale. Una delle ospiti più attese di questa edizione è Valentina Pisanty, docente di Semiotica all’università di Bergamo, che il 26 gennaio terrà una lectio sul tema “Di chi è la memoria”. E proprio di questo Pisanty scrive sulle nostre pagine: “Uno dei tratti distintivi della memoria – sia individuale, sia collettiva – è il fatto di essere sempre di qualcuno che la considera come la propria emanazione e perciò ritiene di poterne fare l’uso che vuole” sottolinea. Il festival di Pistoia prosegue fino al 28 gennaio e ricorda, come ogni anno, il dramma della Shoah.
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Vanni Ronsisvalle in un disegno di Riccardo Mannelli
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Da ragazzo, nella Roma del ’44 occupata dai tedeschi,
giocava a scopone con Pietro Mascagni. Poi decise di buttarsi nella Rai appena nata. Questa settimana, per Straparlando, Antonio Gnoli ha incontrato Vanni Ronsisvalle. Un giornalista che ha conosciuto tutti, da Ezra Pound a Montale. Fino a quella confezione di zuppa Campbell’s firmata Andy Warhol…
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