Un pasto per gli invisibili
Il mio primo approccio è numerico, credo si tratti di deformazione professionale. I numeri fanno più effetto, tracciano le grandezze delle riflessioni che seguono. E, dunque, pare siano quasi 100 mila i senza tetto in Italia. Sono concentrati nelle grandi città, ma alla fine sono ovunque. Sono soprattutto stranieri, ma non solo. Sono in prevalenza uomini ed hanno in media più di 40 anni, ma ci sono anche donne, anziani, minori, ragazzini.
Gli invisibili, insomma, hanno un volto e tante storie. Sono sempre storie difficili.
D’altronde, come spiega bene don Francesco Quaranta della Parrocchia San Pietro in Camerellis di Salerno, “non importa se è una scelta volontaria o subita, se hanno piccole possibilità economiche o meno, chi vive per strada è in pericolo e per questo va aiutato, senza pregiudizi e senza giudizi”.
Questa puntata di “Pane e Rosmarino” è dedicata a chi non ha una casa, a chi vive per strada, a chi è in difficoltà e incontra la carità dei tanti volontari e delle tante associazioni che vanno loro incontro, un podcast in onda su Radio MPA e sempre disponibile sull’omonimo canale di Spotify e su quello You Tube di Rosmarinonews.it
Perché il cibo stavolta sia fil rouge di una storia di carità, quella della nascita dell’Unità di Strada dell’Associazione Don Arcangelo Giglio. In oltre cinque anni una cinquantina di volontari hanno distribuito oltre 13 mila pasti e beni necessari ai senza tetto della città di Salerno. 60 pasti a sera, ogni martedì ed ogni mercoledì dell’anno, coordinandosi con le altre associazioni cittadine che vanno in soccorso dei senza fissa dimora.
Li ho accompagnati anche io, la sera di Santo Stefano, e vederli in azione ha accresciuto la mia gratitudine verso chi sa donare senza chiedersi nulla. Io che avrei voluto chiedere tante cose alle persone a cui abbiamo donato un pasto quella sera, ma loro mi hanno mostrato come si fa un passo indietro. Perché ci sono momenti in cui non ci si deve chiedere nulla, è necessario aiutare e nulla più. E, alla faccia delle statistiche, abbiamo incontrato persone di tutte le età e in tutte le condizioni. I volontari dell’Unità di Strada chiamano gran parte di loro per nome, chiedono “come va” prima di ogni cosa, si interessano a cosa possono fare ancora.
E visto che la vita dev’essere ciò che si fa, non solo ciò che si dice o ciò che si professa sui social, l’invito è quello di aprirsi alle associazioni di volontariato più vicine a noi. C’è bisogno di aiuto per aiutare, che aiutando gli altri aiutiamo noi, che aiutandosi fa tutto un po’ meno paura.
L’Associazione Don Arcangelo Giglio fa, inoltre, un grande lavoro di accoglienza anche ai ragazzi in oratorio, seguendoli nello studio, sostenendoli nella formazione e raggruppandoli in un ambiente accogliente e sano.
Com’è possibile sostenerla Iscrivendosi semplicemente all’Associazione, facendo delle donazioni ed anche devolvendo il 5 per Mille. Ovviamente in parrocchia si raccoglie anche cibo, purché integro ed etichettato. Ognuno può fare la sua parte, cittadini e aziende, ogni tassello è necessario a creare un solido abbraccio di solidarietà per chi ha bisogno.
Trovate l’associazione anche su Facebook, un modo velocissimo per entrare in contatto con i volontari.
“Insisti col bene, aumentalo, fallo diventare impressionante. Nessuno è insensibile al bene quando non è altro che bene”, ce lo ricorda anche il poeta Franco Arminio.
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