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TV e Media: Esulta il gruppo ‘Mediaset’ dopo il primo, storico sorpasso sulla Rai, certificato da Auditel

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AUDITEL

Il Biscione ha il 37,7% di ascolti medi, la tv pubblica scende al 37: è la prima volta. La replica: “Loro hanno più canali di noi”. Ma il declino di “Tele Meloni”, ossia del servizio pubblico lottizzato dalla destra, ormai è nettissimo

L’anno che si chiude domani porta con sé un risultato storico: per la prima volta nella storia della televisione Mediaset ha avuto più telespettatori della Rai.

Le cifre dell’auditel sono soggette a interpretazioni di ogni genere; si possono scorporare per canali, fasce orarie, età del pubblico. Ma c’è un dato nuovo, che non è controvertibile: le reti Mediaset hanno raggiunto il 37.7% di ascolto medio giornaliero, quelle del servizio pubblico si sono fermate al 37%. Sono numeri aggiornati al 26 dicembre 2023. Il Biscione non aveva mai superato la concorrenza da quando esiste il tubo catodico. A Viale Mazzini hanno provato a nascondere il disappunto, sottolineando gli aspetti meno negativi emersi dal report dell’anno in corso. La Rai non contesta il sorpasso sull’audience complessiva, ma fa notare che “se il dato fosse riferito alle sole emittenti generaliste, la situazione risulterebbe diversa”. Questo perché Mediaset ha 13 canali e Viale Mazzini 10, “di cui 4 – sottolinea l’azienda – di solo servizio pubblico e che non accolgono nemmeno pubblicità: Rai Storia, Rai 5, Rai Yoyo, Rai Scuola”. Un’osservazione che a Cologno Monzese viene liquidata con un sorriso: che la tv di Stato dichiari di avere “solo” 4 canali che fanno servizio pubblico a tutti gli effetti, è una dichiarazione che non manca di suscitare ilarità.

Il sorpasso è un fatto simbolico, ma ancora più significativo perché avviene nell’anno della morte di Silvio Berlusconi e della definitiva emancipazione del figlio Pier Silvio alla guida dell’azienda milanese. L’erede dell’ex Cavaliere ha provato a rinnovare l’immagine di Mediaset e a dare l’impressione di un’informazione meno squilibrata e più autorevole che in passato – in questo senso il fiore all’occhiello è stato l’ingaggio di Bianca Berlinguer – proprio mentre la Rai veniva occupata dai nuovi vincenti, come è sempre successo, guadagnandosi il nomignolo di “Tele Meloni”.

L’emorragia di telespettatori delle reti pubbliche è stata aggravata dallo scarso rendimento degli ultimi format e dei loro nuovi protagonisti, ma si tratta di un declino che continua da anni. Lo certificano i numeri che erano già stati diffusi giovedì dall’Osservatorio Agcom sui primi nove mesi del 2023. Nel suo complesso, nei primi nove mesi dell’anno Viale Mazzini ha perso in media quasi 150mila spettatori sulla giornata intera, passando dai 3.160.000 del 2022 agli attuali 3.010.000. Una contrazione del 4,9%. Nello stesso periodo Mediaset è scesa dell’1,5% (da 3,07 a 3,03 milioni). La tv pubblica resta ancora avanti, di misura, nel prime time (tra le 20.30 e le 22.30): ha 7,13 milioni di spettatori contro i 7 di Mediaset, ma anche in questa fascia il declino della Rai galoppa a velocità molto più alta di quello della concorrenza, ha perso il 5,4% nell’ultimo anno e il 14,1% dal 2019 (mentre il Biscione è calato rispettivamente del 2,5 e del 2,8% nei periodi in esame).

Per tutte le reti generaliste c’è il segno “meno” davanti alle cifre sugli ascolti televisivi, un dato che però andrebbe considerato insieme al contemporaneo aumento degli spettatori su internet. Anche qui Mediaset esulta per i numeri migliori di quelli dei rivali: 617 milioni di ore spese dagli utenti sulla loro piattaforma web contro 578 milioni di ore su RaiPlay.

A Cologno Monzese a Capodanno si brinderà in abbondanza: Mediaset esulta anche per la supremazia netta nella fascia d’età 15-64 anni, quella che interessa di più alla rete commerciale e ai suoi inserzionisti. In questo target aumenta il distacco con la Rai: il Biscione raggiunge il 40,7%, la tv pubblica è al 31,2. Nella fascia 15-64 Canale 5 domina su Rai1: 18,3 contro 14.1%. La Rai si conferma più forte tra il pubblico “anziano”: è inevitabile, a queste condizioni, che negli anni il declino sia sempre più profondo.

(Di Tommaso Rodano  – Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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