Dopo giorni di campagna stampa contro la Ong Mediterranea di Luca Casarini, ma anche contro la Conferenza episcopale italiana, quest’ultima e il suo presidente, il cardinale Matteo Zuppi, hanno deciso di replicare senza mostrare particolare imbarazzo.

La Cei ha diramato un comunicato in cui esprime il proprio “sdegno e disappunto” lamentando le “accuse diffamatorie” de La Verità e di Panorama con la pubblicazione di conversazioni via sms tra Casarini e altri componenti di Mediterranea. Chat non direttamente riferite all’accusa (favoreggiamento dell’immigrazione clandestina) ma legate ai finanziamenti che, non solo la Cei, ma anche il Vaticano , sono stati elargiti a Mediterranea. Il cardinal Zuppi ha anche rilasciato un’intervista a Tv 2000 spiegando che “le cose sono molto chiare: due diocesi hanno presentato un progetto alla Cei che prevedeva una formazione e anche il contributo per salvare i profughi in mare. Sappiamo quanto il Mediterraneo sia un cimitero, Quindi penso che le due diocesi abbiano fatto bene ad aiutare a ridurre questa sofferenza”. L’impegno della Chiesa, quindi, è stato confermato e il comunicato della Cei è stato più esplicito: “La Cei non ha mai sostenuto in modo diretto Mediterranea – si legge nella nota – ma ha accolto una richiesta presentata da due Diocesi in una cornice ampia che prevede, secondo il magistero di papa Francesco, l’accoglienza, la protezione, la promozione, l’integrazione dei migranti”. Le cifre fornite dalla Cei ammontano a 100 mila euro l’anno per due diocesi, quindi tra il 2022 e il 2023 si tratterebbe di 400 mila euro complessivi. La Verità ha invece fatto la cifra di 2 milioni ipotizzando l’impegno di almeno cinque diocesi in un piano che prevedeva un ruolo diretto di Zuppi e l’avallo di Bergoglio: “Ragazzi devo ancora riprendermi da questi giorni e soprattutto dallo sforzo fisico che ho fatto per avere la faccia da c… per dire al Papa di mettere i soldi” è una delle frasi riportate di Casarini. Oppure: “La Chiesa cattolica sta diventando il nostro Soros”.

La Cei in ogni caso, ribadisce che la Chiesa “si muove e si muoverà schierandosi dalla parte di chiunque soffre fuggendo da guerre, violenze e povertà”. E sottolinea, poi, che la Chiesa “è l’unica istituzione a finanziare attualmente con continuità e ingenti risorse progetti di sviluppo nei Paesi poveri o in situazioni di particolare difficoltà: circa 80 milioni di euro l’anno”.