E se parlassimo d’amore?
Conversazione con Giovanni Renella, fra racconti scritti e libri letti, che questa volta si cimenta in un racconto d’amore, inserito nell’antologia edita da Historica Edizioni
Le storie d’amore ci fanno comprendere i nostri sentimenti e, più di ogni altra narrazione, ci rendono vulnerabili.
L’amore è un sentimento che va costruito con cura e alimentato con dedizione e un pizzico di coraggio.
All’interno di quest’antologia, edita da Historica Edizioni, questo prezioso sentimento è declinato in ogni sua più grande e nobile versione.
È fra queste pagine che l’amore va oltre ogni superficie, rivolgendosi a un compagno di vita, un parente, un amico o un ricordo.
L’amore è l’unico mezzo che ci riporta a casa, laddove cerchiamo e troviamo la pace e la felicità.
Così Historica Edizioni introduce la pubblicazione dell’antologia Storie d’amore – Volume 2, in uscita in questi giorni.
Il volume raccoglie i migliori racconti sul tema dell’amore selezionati attraverso il contest letterario Storie d’amore 2023, che ha dato il titolo al libro.
Fra gli autori selezionati, che si sono affermati nel concorso, c’è un grande amico di LoSpeakersCorner, Giovanni Renella.
Perché si sceglie di partecipare ad una competizione letteraria che ha per tema l’amore proprio nel momento in cui guerre e violenze di genere sembrano aver messo al bando questo sentimento?
Forse la risposta è insita nella domanda. Provo a spiegarmi. La parola “amore” dovrebbe essere scritta e pronunciata con maggiore consapevolezza, proprio perché è deputata a descrivere il sentimento positivo per eccellenza, uno stato dell’animo in cui c’è spazio solo per scambi affettivi.
Invece si tende a parlare d’amore con superficialità e leggerezza, finendo con lo svilire la forma e la sostanza della parola stessa.
Nel contest indetto dalle edizioni Historica ho intravisto un tentativo di restituire spessore al termine “amore” e a ciò che dovrebbe rappresentare e ho provato a dare il mio piccolo contributo iscrivendo un racconto al contest letterario.
Sulla copertina del libro sono raffigurati una giovane donna e un giovane uomo che si guardano, tenendosi per mano: un’immagine ben diversa da quelle che ci rimanda la cronaca nera, con cadenza quasi quotidiana, fatte di epiloghi tragici di “amori” tossici.
In quei casi non userei la parola “amori” neanche virgolettata. Sono relazioni tossiche, con vittime che, il più delle volte, non riescono a liberarsi in tempo del proprio carnefice.
L’amore, quello vero, fatto di un reciproco donarsi l’un l’altro, di una scelta che si rinnova ogni giorno, di rispetto ricambiato, non ha nulla a che vedere con l’idea di possesso e di sopraffazione dell’uomo sulla donna.
I racconti raccolti nell’antologia edita da Historica parlano dell’amore declinato in tante accezioni, tutte positive: così come deve essere se si vuole narrare l’essenza di questo sentimento.
Con questo sono cinque, solo quest’anno, i contest letterari in cui ti sei affermato: sbaglio o ci stai prendendo gusto?
Sai che scelgo con cura i concorsi a cui partecipare, ma in questo caso la decisione non è stata dettata solo dal tema.
Vale a dire?
Il retroscena merita di essere rivelato.
A fine estate mi è stato regalato “un libro piccolo, ma prezioso”, che narra la storia d’amore di due ragazzi, Sabina e Antonio, e del loro amore per Napoli.
In una sorta di viaggio a ritroso nel tempo, che parte dal settembre del 2016, per concludersi nel settembre 2022, l’autrice, Sabina Grossi, racconta, come in un diario, l’amore che lega lei e Antonio e quello di entrambi per il capoluogo partenopeo.
Mutuato dall’omonima poesia di Totò, già dal titolo “Napoli, tu e io” (ISBN 979-12-21495-82-9) il libro rende perfettamente il senso del messaggio dell’autrice: la caparbia volontà di vivere all’ombra del Vesuvio l’amore che lega lei e il suo uomo.
Lei di Bologna, lui di Napoli, con diverse storie familiari alle spalle, si erano conosciuti adolescenti, innamorandosi che erano ancora ragazzini.
Poi la storia, molto ben scritta, raccontata da Sabina Grossi si dipana nel tempo e nello spazio, fra anacronistici pregiudizi e felici immersioni nella cultura partenopea, che la nostra autrice mostra di conoscere meglio di tanti “napoletani veraci”: bolognese come Lucio Dalla, forse anche lei sarebbe disposta a pagare fior di quattrini per “una puntura da fare intramuscolo, con dentro il napoletano, tutto il napoletano, per poter parlare e ragionare come ragionano loro da millenni (Lucio Dalla)”.
Dopo la narrazione di vicissitudini varie che, con fortune alterne, avvicinavano o allontanavano i due protagonisti dall’agognata meta, il libro si chiude a settembre dello scorso anno, con Sabina e Antonio finalmente stabiliti a Napoli, dove esattamente un anno dopo, il 23 settembre 2023, si sono uniti in matrimonio nella Basilica reale pontificia di San Francesco da Paola a “Largo di Palazzo” (oggi Piazza del Plebiscito).
Ed è stato proprio pensando alla storia d’amore fra il vice prefetto Sabina Grossi e il pastry chef Antonio Manfredonia che ho deciso di partecipare al contest “Storie d’amore 2023”.
Siamo a fine anno e la domanda è di prassi: programmi per il 2024?
L’anno in corso non è ancora finito e conto di regalare ai lettori di LoSpeakersCorner una nuova favola di Natale.
Per l’estate 2024 è in programma la pubblicazione di una raccolta di racconti: ma questa è un’altra storia…
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