Ddl Diffamazione, il 14 dicembre manifestazione e Consiglio nazionale straordinario in piazza
Ddl Diffamazione, il 14 dicembre manifestazione e Consiglio nazionale straordinario in piazza
«Un testo che mette a repentaglio l’autonomia dei cronisti e, di conseguenza, il diritto dei cittadini ad essere informati», denuncia la Fnsi. Appuntamento alle 10 a Santi Apostoli, Roma.
Giornalisti in piazza per sensibilizzare opinione pubblica e addetti ai lavori sui pericoli cui si troverebbe esposto il diritto di cronaca se passasse il Disegno di legge di riforma della diffamazione in discussione al Senato.
«Un testo che riteniamo metta a repentaglio l’autonomia dei cronisti e la libertà di informazione e, di conseguenza, il diritto stesso dei cittadini ad essere informati», rileva la Fnsi.
Per lanciare l’allarme, il sindacato ha deciso di convocare per giovedì 14 dicembre 2023 una riunione straordinaria del Consiglio nazionale alla quale sono invitati a partecipare, insieme a colleghe e colleghi, i rappresentanti degli organismi della categoria, parlamentari, magistrati.
L’appuntamento è alle 10 nella piazza romana di Santi Apostoli. Obiettivo: tenere accesi i riflettori sulla proposta di legge all’attenzione della Giustizia di palazzo Madama.
«Insieme con l’Ordine nazionale dei giornalisti abbiamo denunciato in conferenza stampa le preoccupazioni della categoria e chiesto con forza modifiche al testo. Modifiche che non sono arrivate, nonostante gli emendamenti presentati da parlamentari di diversi schieramenti politici», osserva la Fnsi.
INTERNAZIONALE 30 Nov 2023
Ue, accordo in trilogo sulla direttiva contro le azioni legali bavaglio
Le nuove norme mirano a garantire la protezione di giornalisti, media, attivisti, accademici, artisti e ricercatori contro procedimenti legali infondati e abusivi, focalizzandosi sui casi transfrontalieri.
Il Consiglio e il Parlamento Europeo hanno trovato l’accordo in trilogo, il negoziato legislativo Ue, sulla direttiva contro le cosiddette liti temerarie, le cause pretestuose intentate contro giornalisti, media e altri soggetti al solo scopo di intimidirli (Anti-Slapp, Strategic Lawsuit Against Public Participation, nel gergo bruxellese). Le nuove norme mirano a garantire la protezione a livello dell’Ue di giornalisti, media, attivisti, accademici, artisti e ricercatori contro procedimenti legali infondati e abusivi. La nuova legge, spiega il Parlamento, si applicherà nei casi transfrontalieri e proteggerà le persone e le organizzazioni attive in settori come i diritti fondamentali, l’ambiente, la lotta alla disinformazione e le indagini sulla corruzione da procedimenti giudiziari abusivi, mirati a intimidire e molestare.
Gli eurodeputati hanno fatto in modo che i casi vengano considerati transfrontalieri, a meno che entrambe le parti non siano domiciliate nello stesso Paese del Tribunale e il caso non riguardi solo uno Stato membro. In base alle nuove norme, gli imputati potranno chiedere il rigetto anticipato delle pretese manifestamente infondate: in questo caso, i promotori della causa dovranno dimostrare la fondatezza delle loro ragioni. Per prevenire azioni legali abusive, i Tribunali potranno imporre sanzioni dissuasive ai ricorrenti, solitamente rappresentati da gruppi di pressione, aziende o politici. I giudici possono obbligare il ricorrente a pagare tutte le spese del procedimento, comprese le spese legali della controparte.
Ove la legislazione nazionale non consenta che questi costi siano interamente pagati dal ricorrente, i governi dell’Ue dovranno garantire che siano coperti, a meno che non siano eccessivi. I deputati hanno incluso nelle norme la possibilità che le persone prese di mira dalle liti temerarie vengano risarcite dei danni. Hanno inoltre assicurato che le vittime abbiano accesso a informazioni complete sulle misure di sostegno, compresa l’assistenza finanziaria, legale e psicologica. Gli Stati membri dovranno inoltre fornire assistenza legale nei procedimenti civili transfrontalieri, garantire che le sentenze definitive siano pubblicate in un formato elettronico facilmente accessibile e raccogliere dati su questo tipo di azioni legali.
I Paesi dell’Ue garantiranno che le sentenze di Paesi terzi in procedimenti infondati o abusivi contro individui domiciliati nel loro territorio non saranno riconosciute. Coloro che vengono presi di mira da queste cause abusive all’estero potranno chiedere il risarcimento dei relativi costi e danni davanti ai Tribunali nazionali.
Per l’eurodeputato Tiemo Wölken (S&D, Germania), l’accordo sulla direttiva costituisce «un passo verso la fine della pratica diffusa di azioni legali abusive volte a mettere a tacere giornalisti, Ong e società civile. Nonostante i tentativi del Consiglio di indebolire significativamente le proposte della Commissione, il Parlamento è riuscito a raggiungere un accordo che include», tra l’altro, «una definizione di casi transfrontalieri» e «misure di sostegno di accompagnamento sull’assistenza, raccolta dei dati e compensazione dei costi».
Una volta approvata formalmente dalla plenaria e dagli Stati membri, la legislazione entrerà in vigore venti giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Gli Stati membri hanno due anni di tempo per recepire la legislazione nel diritto nazionale. (Adnkronos, 30 novembre 2023)
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(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)