Caiazzo. Tigli ‘decapitati’ o meglio stroncati: saga continua malgrado le critiche e le maldicenze
La saga dei tigli decapitati in via Portanzia continua, malgrado la sensibilizzazione sul tema che c’è stata in questi ultimi tempi, su vari gruppi, che tutti possono rileggere su facebook.
Tigli messi a dimora, per abbellire il paese e renderlo ancor più grazioso, con quel loro profumo.
Sopravvissuti in buona salute per oltre sessant’anni. Vivissimi (solo qualcuno forse era da decapitare) nonostante abbiano continuato a contornarli di asfalto, senza mai crear loro aiuole “di sfogo”.
La decisione del taglio, a quanto è dato sapere, sarebbe stata presa improvvisamente all’unanimità dalla Giunta Comunale: danneggiavano il marciapiede, di indirizzare le radici solo nei versi giusti (il che pure sarebbe possibile).
Mai pensato di creare aiuole intorno! Mai pensato di fare manutenzione! Mai pensato e basta alludono le malelingue.
Nel 2020, in un incontro con i residenti, un agronomo stabilì (con uno sguardo) la decapitazione?
Tre anni abbondanti di silenzio ma da qualche giorno l’ennesima allerta meteo, con venti forti, avrà fatto svegliare i vertici del governo caiatino.
Dopo oltre tre lunghissimi anni, il comune è sceso in campo e ha raso al suolo, quasi interamente, il bellissimo viale dei profumatissimi tigli di Via Portanzia.
Per evitare questa strage (anche di uccelli, cicale e quant’altro nidificaava sulle loro cime), sarebbe bastato poco: fare manutenzione, potare, creare aiuole, eliminando il cemento nei pressi del tronco.
Alla luce della motivazione, in un paese scrupoloso, si sarebbero realizzati i lavori in base alla presenza degli alberi e al loro mantenimento, non il contrario, anche a costo di spendere di più.
Non sempre la soluzione va ricercata attraverso la via più semplice. Siamo noi la memoria degli altri: ricordiamolo.
Ed è proprio per questo motivo che siamo amareggiati, “cari” (nel senso di qualto ci costate) disamministratori tutti: avete commesso un brutto gesto, una mancanza di sensibilità verso i vostri cittadini, una decisione affrettata e senza adesione, probabilmente non ponderata con persone esperte e competenti, non solo politicanti (nel senso positivo).
Per voi sarà anche stato un provvedimento come tanti, ma per noi è stato un colpo al cuore.
Ora diranno: “erano malate”, danneggiavano il marciapiede, rappresentavano un pericolo pubblico per residenti e passanti. “Fifa” registrata dopo 3 anni dallo screening?
Qualcuna forse doveva essere decapitata (ma avrebbe dovuto sancirlo un professionista esperto, non certo qualche azzeccagarbugli, magari bravo in altri campi ma ignorante o comunque inesperto in quello specifico): per tutte le altre piante bastava fare manutenzione, creare aiuole, al posto del cemento, ed ovviamente sistemare i marciapiedi.
Ribadisco e sottolineo: ignorante, nel senso di ignorare la materia, né più ne meno.
Fatto sta che non ci sono più ed è sparito un pezzo di paese! Erano una delle poche cose che sono rimaste dagli anni 60! Che -certo da non sottacere- rappresentavano un polmone di verde, clorofilla, aria salubre, in una cittadina che ne abbisognerebbe ben più.
Giunta scrupolosa? Giunta screpolata con tutto il paese, tranne forse amci degli amici (particolare facile da scoprire, soprattuto su facebook: provare per credere)!
Qui si pensa alle teglie, piuttosto che salvaguardare i tigli, il verde pubblico.
Evitare la manutenzione, evitare di raccogliere foglie: basta un taglio netto!
Chi ha preso la catastrofica decisione a Caiazzo, farebbe bene a fare un giro in Svizzera, per capire la strage ordinata!
Il verde per gli svizzeri (ma non solo) è una religione! Cum grano salis, lo scempio si poteva evitare!
(Anna Aiossa – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)