Ruviano. Pro Loco: escecutivo rinnovato con lo stesso presidente Di Meo e alcune sagaci ‘dritte’ dello storico Russo
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Carissimi @tutti che avete veramente Ruviano nel cuore.
Venerdì, 25 novembre, si è tenuta l’assemblea per il rinnovo delle cariche elettive della Pro loco Raiano.
Gli aventi diritto al voto, i soci, risultano essere 34. È stato confermato presidente Pasquale Di Meo, unico candidato alla presidenza, eletto per acclamazione mentre dalla votazione sono risultati eletti consiglieri, Antonio Cammarota, Vittoria Di Santo, Marilina Nicolella e Bruno Ricciuto.
Formuliamo al nuovo consiglio direttivo gli auguri di un proficuo lavoro “pro loco”.
Normalmente le Pro loco (dal latino, letteralmente «a favore del luogo») sono infatti definite associazioni locali con scopi di promozione e sviluppo del territorio. Rivestono particolare rilievo per lo sviluppo delle attività turistiche per quel che concerne i prodotti tipici dell’enogastronomia e dell’artigianato locale, le tradizioni popolari, la tutela e la salvaguardia dei patrimoni storico-artistici, architettonici, culturali e ambientali.
Dove una pro loco veramente funziona non c’è bisogno di altre associazioni similari perché la pro loco è per natura inclusiva, apartitica, apolitica nel senso che è aperta a tutti e a beneficio di tutti, e democratica. È equidistante da qualunque forza politica. È autonoma.
Con questo non intendo dire che sono contrario alla pluralità di associazioni, anzi, ma che ognuna dovrebbe avere le proprie specializzazioni e non invadere i campi altrui. Se ciò accade è palese che qualcosa non funziona, che ci sono esigenze non considerate o sottovalutate.
Proprio perché democratica la pro loco deve rifuggire i protagonismi, pro si intende a favore di, per rendere un servizio a, e se si rende un servizio automaticamente si esclude il protagonismo.
Da socio onorario, qualora interpellato, avrei detto pubblicamente ciò che ora ho scritto.
Aggiungo che a mio modesto avviso il nuovo consiglio direttivo dovrà redigere un programma pluriennale pubblico delle attività da mettere in campo con un dettagliato programma per il prossimo anno a cui attenersi strettamente, evitando il più possibile le attività spot, non previste e dell’ultimo minuto, così da poter operare collegialmente, privilegiando le attività pro loco, a favore del luogo.
Così operando credo che, oltre al rispetto di ciò che fanno gli altri, sarà da subito chiaro a tutti cosa si farà, evitando sovrapposizioni con attività svolte da soggetti diversi e riconquistando quella fetta di simpatizzanti che sente la necessità di chiarezza, concretezza, coinvolgimento e inclusione. Il tutto condito da umiltà e senso civico.
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