La manifestazione in India e la bandiera italiana
Anche questa settimana apriamo con il conflitto tra Israele e Hamas. Molto probabilmente vi sarà capitato di vedere circolare sui social il video di una manifestazione per chiedere rispetto per il popolo palestinese tenutasi in India. Sembra che i manifestanti protestino sventolando la bandiera italiana, che secondo i più maliziosi sarebbe stata confusa con quella palestinese, completamente diversa.
Le cose però, non stanno così. Perché? Ve lo spieghiamo nel prossimo articolo.
Questi manifestanti pro Palestina indiani non hanno confuso la bandiera palestinese con quella italiana
Gli ultimi aggiornamenti da Gaza
Intanto, il conflitto prosegue. Gaza è assediata dall’esercito israeliano che sostiene di averne già conquistata una parte. Sono state diffuse le immagini dei militari israeliani che entrano nel Parlamento di Hamas poi fatto saltare in aria. Nella striscia le comunicazioni continuano a essere estremamente difficili, tanto che il bilancio di oltre 11 mila morti, di cui almeno 4 mila bambini, non viene aggiornato da venerdì della scorsa settimana.
La foto dei militari israeliani nel Parlamento di Hamas
Gli ultimi aggiornamenti
Lo sciopero e la precettazione
Sul fronte interno, il dibattito politico è stato dominato dallo sciopero generale tenutosi ieri. I lavoratori di diversi settori, compresi quello dei trasporti e del pubblico impiego hanno incrociato le braccia. Si sono fermati treni, mezzi pubblici come autobus, tram e metropolitane, taxi, ma anche scuole pubbliche, uffici postali e ospedali. Rimasto escluso, invece, il settore aereo. Contestando ai sindacati – e al segretario della Cgil Maurizio Landini in particolare – di indire gli scioperi quasi sempre di venerdì, il ministro ai Trasporti Matteo Salvini ha precettato lo sciopero riducendo la durata da 8 a 4 ore.
Perché Salvini poteva limitare il diritto di sciopero
Perché governo e sindacati hanno litigato sullo sciopero?
Quanti hanno aderito allo sciopero generale? I sindacati parlano di adesioni del 70 per cento
In occasione dello sciopero, in molte città italiane si sono tenute manifestazioni e cortei. Noi eravamo alla protesta degli studenti di Milano.
Milano, studenti in piazza contro la scuola di Valditara: banchi “insanguinati” per i bambini di Gaza e vernice contro i negozi
La salute mentale degli studenti universitari
La maggior parte degli studenti non vive con serenità il proprio percorso di studi all’università. Ben 7 su 10 soffrono di ansia da prestazione, mentre più di 1 su 2 rivela di aver detto almeno una volta una bugia sugli esami e circa 1 su 6 vive quotidianamente nella menzogna. È questa la fotografia preoccupante che emerge da una recente indagine del portale Skuola.net, che ha analizzato un campione di 600 ragazze e ragazzi che hanno in attivo un percorso accademico.
I motivi sono vari. Ve li spieghiamo nell’articolo qui sotto.
Università, 7 studenti su 10 soffrono di ansia da prestazione: così sempre più giovani mentono ad amici e parenti sugli esami
Nel frattempo, mentre ancora si attende il decreto attuativo che sblocchi i fondi per il Bonus Psicologo 2023, l’Università di Bari ha deciso di fare qualcosa autonomamente, per migliorare la salute mentale dei propri studenti.
Il bonus psicologo dell’Università di Bari
Gli Immaturi di Spadafora
Spostiamoci dall’università alla scuola superiore, esattamente come hanno fatto molti studenti e studentesse di un liceo della provincia di Messina, costretti a ripetere l’esame di maturità a novembre a causa di irregolarità emerse negli orali della scorsa estate e denunciate da una studentessa che, ricorrendo al Tar, ha imposto all’intera classe il bis. «È stato un periodo bruttissimo, davvero stressante, anche perché avevo già iniziato il mio percorso universitario e ho dovuto interromperlo», ha raccontato Giulia.
La testimonianza di Giulia «È stato bruttissimo, ho dovuto interrompere l’università»
La classe costretta a ripetere la Maturità, la versione di due studentesse: «Ora possiamo parlare: cosa è successo» – Il video
Cosa è successo nel liceo di Spadafora
Ne uccide di più la lingua
La scuola, superiori elementari o medie che siano, in Italia non prevede l’educazione sessuale. Nel corso del nostro festival di settembre abbiamo intervistato la divulgatrice femminista specializzata in Italianistica Valeria Fonte, che sul tema ha un’opinione ben definita. Impegnata nella sensibilizzazione sul ruolo che la lingua ha nel cristallizzare stereotipi e comportamenti che ancora troppo spesso sono alla base di violenze di genere, Fonte spiega quali strategie potrebbero essere adottate nel linguaggio che tutti noi adottiamo quotidianamente per «smontare e contestare la discriminazione di genere che passa per le parole»
Violenza di genere, la divulgatrice Fonte: «Così do voce a tutte le sopravvissute. È ora di educare al consenso i giovani maschi» – L’intervista
La Nature Restoration Law
Non sarà la versione originale e più ambiziosa, ma sicuramente è un provvedimento dalla portata storica. In questi giorni, le tre istituzioni europee – Commissione, Consiglio e Parlamento – hanno raggiunto un’intesa sulla Legge per il ripristino della natura. Secondo le rilevazioni, l’81% degli habitat naturali d’Europa si trova in uno stato degradato. Per questo la legge punta ad aumentare e ristabilire aree lagunari, praterie, foreste, fiumi e laghi rendendoli nuovamente abitabili per le specie autoctone.
Cosa prevede, nel dettaglio, la Nature Restoration Law