L’Arcidiocesi di Napoli celebra la “VII Giornata Mondiale dei Poveri”
La Chiesa di Napoli celebra oggi, 19 novembre 2023, la “VII Giornata Mondiale dei Poveri”. La meritoria e lodevole iniziativa, proposta per la prima volta nel 2017 per volontà di papa Francesco al fine di spronare e sollecitare la Chiesa a “uscire” dalle sue mura per incontrare la povertà nelle sue varie forme in cui essa si manifesta nell’attuale contesto socio-economico-politico-culturale.
Il rapporto della Caritas italiana – organizzazione pastorale della Conferenza Episcopale Italiana – sulla povertà ed esclusione sociale in Italia presentato recentemente, 17 novembre 2023, è molto impietoso ed evidenzia che “A quasi un trentennio di distanza dalla prima uscita, dobbiamo rilevare l’aggravamento di tante situazioni di svantaggio socio-economico, che si pensava invece di poter superare. Vivono in situazione di povertà assoluta 2,18 milioni di famiglie. Sono 5,6 milioni di individui, quasi un abitante su dieci. Ma il dato che suscita maggiore scandalo è quello relativo ai bambini e agli adolescenti: vive in condizioni di povertà il 13,4% dei minorenni. La persistenza, e in taluni casi l’aggravamento, di una numerosa serie di situazioni e fenomeni appare inaccettabile ai nostri occhi. Anche perché i poveri che noi vediamo, incontriamo e accompagniamo sono solo una piccola parte. È una sconfitta per chi si trova direttamente coinvolto nella povertà, ma è soprattutto una sconfitta per l’intera società, che si trova a fare i conti con una grande perdita di capitale umano, sociale, relazionale che sta producendo a lungo gravi impatti anche sul piano economico”.
Papa Francesco per la celebrazione della “VII Giornata Mondiale dei Poveri” nel suo illuminato messaggio “Non distogliere lo sguardo dal povero”, significativamente afferma che c’è un “fiume di povertà che attraversa le nostre città e che diventa sempre più grande fino a straripare; quel fiume sembra travolgerci, tanto il grido dei fratelli e delle sorelle che chiedono aiuto, sostegno e solidarietà si alza sempre più forte”.
L’arcivescovo metropolita di Napoli, S. Ecc. Mons. Mimmo Battaglia, celebrerà la “VII Giornata Mondiale dei Poveri” presso la Basilica – Santuario del Carmine (una delle più grandi basiliche di Napoli risalente al XIII secolo, pregevole esempio di barocco napoletano), piazza del Carmine n. 2, con una solenne celebrazione eucaristica e a seguire, nel chiosco della basilica, consumerà il pranzo con le persone fragili e bisognose, quale nobile e tangibile gesto di condivisione e di partecipazione alla “povertà napoletana” che si accentua sempre più e nelle forme più disparate.
L’arcivescovo Battaglia nel suo messaggio alla Chiesa napoletana, riprende i motivi ispiratori del messaggio papale e scrive, tra l’altro, che Dio “chiama la nostra Chiesa, la nostra città di Napoli e le nostre città, la nostra comunità intera a non distogliere lo sguardo dalle ingiustizie perpetrate ai danni dei deportati dalla sventura, dagli umiliati della nostra ‘Sion’, qui adesso, incarnata in chi non ha casa, non ha lavoro, non ha cibo da mettere a tavola, nei troppo soli, nei troppo dimenticati, nei troppo traditi dalle promesse non mantenute” e “sedersi a tavola con loro in questo giorno non sarà allora solo un gesto scenografico per rappresentare un incontro pietoso ed esemplare, ma provocazione di nuova sostanza di scambio, profezia di compagnia, oltre il segno per raccontare ai poveri, nostri fratelli e sorelle, la nostra povertà che ha bisogno di spezzare il pane con la ricchezza della vita, la nostra volontà di dividere il pane della fraternità, il nostro giuramento che ci induce a non bestemmiare più il Dio di ogni bontà, nascondendo il nostro sguardo alla sguardo dei poveri” e conclude “ogni giorno, oltre questo giorno, ricorderemo a noi stessi che solo là dove il povero, il nudo, l’ammalato, il forestiero, il prigioniero è abbracciato dalla misericordia, lì Dio è presente e se gli chiediamo di mostrarci il suo volto per essere salvati, è nel volto del povero riscattato che si riversa su di noi la gioia della salvezza”.
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