Caiazzo. ‘TIR’ bloccato da auto in sosta vietata: code estenuanti, imprecazioni e… qualche multa
Non di un semaforo abbisogna -con urgenza- il nevralgico incrocio caiatino (già regolato con “stop”, peraltro invertito) al quale confluscono (e da cui, viceversa, si dipartono) le strade che menano al comprensorio casertano, matesino, sannita e allo stesso centro storico che, per quanto languente, comunque postula il transito -e la sosta- di veicoli a tutte le ore ma, ovviamente, soprattutto in quelle cruciali, in primis antimeridiane.
Non semaforo, ma vigili occorrerebbero, presenti e attenti, soprattutto in quelle fasce orarie, per una radicale azione preventiva, non solo occasionale e repressiva ma urgono anche adeguati spazi di libera sosta veicolare, almeno breve, per evitare inconvenienti come quello occorso nella mattinata di sabato al malcapitato conducente del “tir” stracarico proveniente dal Matese, diretto verso il casertano, ma bloccato, proprio all’altezza della rotatoria, da auto in sosta (evidentemente vietata) su ambo i lati, oltreché da un punto di ripartenza arduo anche per una banale utilitaria.
Imprecazioni e invettive immaginabili rivolte ai preposti prima dell’arrivo (da Ruviano) dei Carabinieri e dagli stessi agenti di polizia locale, numericamente aumentati, distanti pochi metri ma evidentemente per dirla col poeta (Vostra Eccellenza che mi sta in cagnesco… Giuseppe Giusti: sempre attuale) in tutt’altre faccende affaccendati.
Ma tant’è. Problemi immaginabili molto più che la soluzione, subordinata allo sgombero dalla trafficata arteria e alla conseguente verbalizzazione di qualche auto lasciata come al solito in sosta vietata ma stavolta al momento sbagliato.
Basterà la lezione per indurre i preposti, d’ora inanzi (cioè da subito) a disporre il costante presenziamento, almeno nelle ore cruciali, del nevralgico inrocio? E meno male che, almeno nelle citate fasce orarie, non fa freddo né piove?
O bisogna aspettare che il presidente di qualche sodalizio forestiero avvii una nuova sottoscrizione, per poi adire la prefettura, come già occorso per i problemi, di fatto irrisolti, verificatisi lungo la trafficata, quanto intasata di veicoli in sosta, anche vietata, via Latina.
Dovrebbero “mettersele in tasca” i conducenti costretti a fermarsi a Caiazzo o piuttosto decidersi una volta per tutte a optare sistematicamente per qualunque altro centro vicino ma, vivaddio, ospitale e soprattutto (politicamente) bene organizzato?
Meditate, gente, meditate…
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