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LA LEGGE PER I NEMICI SI “APPLICA “/ PER GLI AMICI SI “INTERPRETA” – Lega e i 49 milioni, la Camera: via all’iter per i risarcimenti – CANE NON MORDE CANE –

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I RIMBORSI ELETTORALI

Lega e i 49 milioni, la Camera: via all’iter per i risarcimenti

LA TRUFFA – Dopo il processo a Bossi&C non è mai stata fatta causa civile per farsi pagare i danni. L’Avvocatura dello Stato acquisisce l’accordo di rateizzazione

DI MARCO GRASSO, VALERIA PACELLI E ILARIA PROIETTI 
17 NOVEMBRE 2023
C’è una questione politicamente delicata di cui si sta occupando il segretariato generale della Camera e che potrebbe creare qualche imbarazzo al suo presidente, il leghista Lorenzo Fontana. Delicata e imbarazzante perché riguarda il risarcimento che secondo i giudici di Genova l’Istituzione, con il Senato, avrebbe dovuto (e non lo ha mai fatto) richiedere in sede civile dopo la costituzione di parte civile nel processo per la truffa dei 49 milioni per la quale sono stati dichiarati prescritti Umberto Bossi e l’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito (in Appello sono stati condannati rispettivamente a 1 anno e 10 mesi e 3 anni e 9 mesi). Secondo quanto risulta al Fatto ora l’avvocatura dello Stato sta verificando se vi siano i margini per l’azione esecutiva nei confronti del partito. Nel caso in cui sarà accertata la natura non tombale dell’accordo (se il patrimonio di beni e valori riconducibili alla Lega Nord fosse ritenuto ancora abbastanza capiente per onorare anche le pretese delle parti civili) Fontana da un lato e Ignazio La Russa nella sua qualità di presidente del Senato potrebbero decidere di agire in sede civile.L’avvocatura dello Stato di Genova ha già acquisito l’accordo fatto in passato con Lega Nord sulla rateizzazione da 600 mila euro l’anno per ripagare i debiti con lo Stato. Sono debiti che sta pagando il vecchio partito, mentre nel frattempo Matteo Salvini ne ha creato uno nuovo, la Lega per Salvini premier. Una manovra che – accusa l’ala bossiana dissidente – ha trasformato la vecchia Lega in una sorta di bad company: svuotata dei suoi beni, costretta a ripagare un debito ottantennale, non è più stata ripresentata alle elezioni.Ora a ricordare a Camera e Senato di un possibile risarcimento – con il partito di Salvini nel frattempo entrato in maggioranza di governo – è arrivata anche una lettera della “Lega per il Nord”. È un’associazione nata il 3 agosto fondata dalla vecchia guardia del Carroccio, da Matteo Brigandì (ex legale del partito ai tempi di Umberto Bossi, che da anni ha intrapreso una battaglia giudiziaria nei confronti del partito a guida Salvini), ad altri leghisti storici come gli ex parlamentari Giuseppe Leoni, Stefano Stefani, Maria Teresa Baldini. Una sorta di formazione anti-Lega salviniana, che raccoglie i nostalgici del partito che fu. A metà ottobre dunque l’associazione ha scritto ai vertici amministrativi di Camera e Senato e ai due Presidenti Fontana e La Russa per chiedere “se gli organi parlamentari abbiano iniziato l’azione esecutiva” per ottenere i risarcimenti. “Le Camere – si legge nella mozione della ‘Lega per il Nord’ – avrebbero dovuto chiedere quantomeno gli interessi legali dal momento del dovuto all’effettivo saldo”. E fanno i loro calcoli: “Dal 1 gennaio di quest’anno, gli interessi legali sono stati fissati in misura pari al 5 per cento: ciò porta, solo per il 2023, a 2,4 milioni di euro di interessi. La rateizzazione concessa a Lega Nord per la confisca è di circa 600 mila euro annui. Ciò significa che nel 2023 la Lega pagherà poco più di un quarto di quanto dovuto per i soli interessi”.

I legali dell’associazione nella missiva specificano che in caso di mancate risposte entro un mese si procederà con una denuncia penale e alla Corte dei Conti. “La Camera ha ricevuto la nota e si stanno facendo degli approfondimenti” è la risposta di Montecitorio al Fatto. Abbiamo contattato anche il presidente Fontana il quale fa sapere come “siano state avviate verifiche preliminari sulla consistenza della richiesta da parte dell’associazione e sullo studio legale che l’ha inoltrata. Mentre avverrà in un momento successivo il confronto con l’Avvocatura”. Successivo quanto non è dato sapere. Quel che pare certo è che una volta che l’Avvocatura dello Stato avrà le informazioni utili a capire se esistono i margini per l’azione di risarcimento in sede civile, a quel punto la questione sarà portata all’attenzione dei presidenti di Camera e Senato. Che dovranno decidere se andare a batter cassa.

FONTE:

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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