Politica. ‘Il leone e la carota’: attacco ‘a testa bassa’ di Marco Travaglio (Il Fatto Quotidiano)
Non sapendo a cosa attaccarsi (carota a parte) per attaccare Ranucci, l’aspirante cabarettista piagnucola perché “un sito della Rai” (così chiama l’account Twitter di Report) non ha cancellato un commento “terroristico” contro di lui (che può essere rimosso solo da chi l’ha postato), ergo “la Rai ha pubblicato il commento” e lui ora la denuncia. Lui che da quando esistono i social li usa per insultare chiunque lo nomini. Cosa c’entri Ranucci in tutto ciò sfugge ai più. Ma a quel punto si passa a contestare le denunce subite dal giornalista: quelle sporte dai politici che poi lo chiamano in Vigilanza a giustificarsene. Ranucci spiega di averne 178 e di essere stato finora sempre assolto. Gasparri risponde di aver portato il cognac e la carota per dargli “coraggio” (di cui cognac e carota sono notoriamente due simboli). Lui del resto è un celebre cuor di leone. Se un giornalista lo critica, lui lo denuncia. Se lui insulta qualcuno, scappa a chiedere protezione a mammà. Cioè al Parlamento, che dichiara insindacabili tutti i suoi insulti con provvedimenti regolarmente annullati dalla Consulta. L’ultimo l’ha salvato dal processo per un tweet del 2015 sulle cooperanti Vanessa e Greta sequestrate in Siria: “Sesso consenziente con i guerriglieri? E noi paghiamo”. Ma la Corte non s’è ancora pronunciata. Meglio conservare la carota.