Caiazzo. Compostiere: ennesima (s)prodezza di Giaquinto, sindaco da guinness delle frottole?!
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Telenovela compostiere “Montalbano”, in onda da oltre due anni: ennesima “prodezza” di Giaquinto.
Compostiere a Caiazzo, fantasmi del passato, del presente e del futuro, finché non bisognerà pagare per rottamarle, perché ormai inutilizzabili, aanc’esse danneggiate dalle intemperie: nulla di nuovo, per carità, anzi deja vu per i vari scuolabus, autocompattatori dei rifiuti, spazzatrici, motorini per i vigili (pardon: Polizia Locale) e quant’altro acquistato, poi lasciato a marcire e infine rottamato, pagando, o, peggio, tutto scomparso senza che se ne sapesse più niente: sarebbe stato arduo altrimenti accumulare un debito milionario tale da far presagire il tracollo (fallimento) del comune: non basta altrimenti uno stipendio (né l’indennità di pensione) da sindaco e neanche quelli per amici, amici di amici o fortunati mortali assunti o trasferiti nel paese della cuccagna:
Da anni in piazza, nei locali, si parla delle compostiere, che sarebbero dovute servire per la raccolta della frazione organica.
Prima posizionate nel terreno di uno che non raccoglie monnezza (più volte “ispezionato” da tecnici della provincia o regione), poi spostate dove tuttora giacciono, dietro a un capannone (per quale ragione? avranno “messo le gambe”?) del compianto Mastroianni (che aveva il caseificio), dove avrà messo le mani quello della monnezza (non monnezza).
Il movimento dei pentastellati caiatini anni fa fece opera di sensibilizzazione per la consegna delle stesse (addirittura due: un record!) al Comune di Caiazzo e successivamente alla installazione delle compostiere nel territorio caiatino.
Attivazione mai avvenuta, annunciata con enfasi nei comizi dell’ultima campagna elettorale, perfino con un video in cui, con enfasi pari a chissà quale sfrontatezza, l’aspirante risindaco quasi le faceva muovere, nell’immaginario, verso una destinazione tuttora ignota:
A oltre sei mesi dalle elezioni, pero, le compostiere sono ancora accantonate nell’area PIP, davanti ad un capannone industriale di un privato. A che titolo?
Inquietanti i risvolti di due luoghi di parcheggio: uno fantomatico (visionato da tecnici della provincia?), su terreno privato, l’altro reale, sempre su area privata.
A che titolo collocate dove si trovano tuttora? Il comune paga il fitto per la postazione reale e anche per quella fantomatica? Ma perché giacciono li? Perché non sono installate?
Per incassare il massimo, evitando lo “sconto” bonus, che avrebbe dovuto essere applicato solo a 1200 nuclei? Una ripartizione inquietante!
L’installazione delle due compostiere ridurrebbe di quasi il 30% i costi di smaltimento che i caiatini sono costretti a pagare ai massimi livelli, ormai da tempo (e ancora tanti anni dovranno passare) a causa dei citati, famigerati debiti comunali, quelli si da guinnes?
Repetita juvant: Ma perché i due impianti, finanziati dalla Regione Campania, non funzionano a Caiazzo? E perché, se non s’intende utilizzarli, sono stati sottratti ad altro Comune, deve presumersi meno distratto o disinteressato?
Essendo esposti alle intemperie, anzi, non solo si arrugginiscono e si rovinano, ma inquinano anche il terreno: strano che non vengano notati da autorità preposte a sanzionare sifatti abusi e sequestrare le vecchie macchine dimenticate sulle aie… ah già: in difetto di carabininieri sul posto, la competenza – sanitaria e di pubblica sicurezza – è in capo al sindaco: circolo chiuso?!
L’attivazione delle compostiere, per i caiatini rimane un sogno proibito!
E gli spot ipermielosi, autocelebrativi del sindaco Giaquinto, fioccano incessantemente su facebook.
Il sindaco illusionista, continua imperterrito a fare il sofista.
Una giaculatoria di promesse, trucchetti da prima repubblica, che potrebbero diventare un “pochino pericolosi”.
I caiatini che non lo hanno votato e gli amati delfini si augurano, quanto prima, l’attivazione delle due compostiere!
O per farle attivare, deve entrare in scena il commissario Montalbano, che potrebbe fare chiarezza sui parcheggi delle compostiere?
Senza mai installarle. Compostiere che portano lo stesso nome del commissario siciliano, protagonista della seguitissima fiction televisiva.
A proposito di TV, finirà come per i semafori a Portavetere, smontati (ma il casotto contenente il contatore elettrico permane, “ben” legato con dello “spago”, seppure in parte occultato dalla pensilina-fermata degli autobus) in tutta fretta, mentre già l’inviato di “Striscia la Notizia” pregustava l’ennesimo scoop, osservandoli, stupefatto: sarà finito tutto nella solita “monnezza”: tanto… pantalone paga?!
Per accedere all’enfatico video annuncio pre elettorale, tuttora senza sèguito, cliccare sulla foto o sul seguente link:
(Anna Aiossa – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)
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