Caiazzo. Portanzia: grama sorte per i residenti se un sindaco-ristoratore pensa alle teglie e non ai tigli?!
Tigli di via Portanzia, il comune se ne infischia!
Le piante sono belle, regalano ossigeno, ma vanno “curate”.
Vero è che in zona sono cresciute prima le piante e poi le case, ma, vivaddio, altrettanto lo è che, da tempo, il comune ne ha predisposto la bonifica.
I tigli giganteschi di Via Portanzia, a Caiazzo, privi di “manutenzione”: è il caso di dire: il comune di Caiazzo, non muove una foglia!
Eppure le segnalazioni sono state fatte all’ente. Niente: orecchie da mercante, nulla di nuovo: è la prassi, alludono le malelingue.
Alberi che entrano nelle proprietà private. Il comune aspetta che qualcuno faccia causa?
La situazione è diventata insostenibile: i tigli, con la loro ampia struttura ed espansione, compromettono la visibilità, ma non solo, anche le fondamenta, marciapiedi, strade…
Poi dicono che bisogna trovare soluzioni alternative alle controversie: ma come si fa se sei impotente rispetto alla situazione, se la controparte impersona, anche stavolta, la parte del sordo migliore: quello che non vuol sentire?
È come se il Comune, e quindi la controparte, non esistesse, neanche per una questione sì banale quanto sostanziale.
La Pubblica amministrazione ha un grande potere nei confronti dei cittadini, ma esiste una disparità troppo forte: quando deve avere, parte dal presupposto che i cittadini che commettono un errore sono tutti in cattiva fede e applicano sanzioni del 30% e interessi usurari, mentre se sbaglia la PA (INPS, Agenzia delle Entrate, Comuni ed enti Locali… ), cosa che succede spesso, si parte dal presupposto che sia in buona fede e paga, semmai, i soli interessi legali.
Ma bisogna sempre ricorrere alla Giustizia, aspettare chissà quanti altri anni, durante i quali, ovviamente, aumentano i danni (che fa pure rima): attendere cioè la condanna? che si fanno a fare certi atti: solo per turlupinare i residenti?
Vogliono mica attendere come per il Patrono, per festeggiare il millenario e dare esecuzione: non basta il “trienario”, ormai elasso invano (e senza vergogna)?
(Giuseppe Sangiovanni – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)