*Giacomo Leopardi, manoscritti digitalizzati, la soddisfazione dei cultori e appassionati del Recanatese*.
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*Giacomo Leopardi, manoscritti digitalizzati, la soddisfazione dei cultori e appassionati del Recanatese*.
_Con l’accesso online alle Carte Ranieri maggiori possibilità per gli autori di abbattere il castello di bugie dell’amico napoletano_
*Il comitato chiede ora anche impegno dell’amministrazione comunale per consentire la ricognizione di quei resti conservati nella tomba al Vergiliano*
La completa digitalizzazione dell’importante epistolario, carteggi e manoscritti di Giacomo Leopardi conservati alla Biblioteca nazionale di Napoli, Biblioteca Nazionale di Napoli news entusiasma gli appassionati e cultori del poeta e filosofo recanatese morto a Napoli nel 1837.
È una grande notizia – dichiara il coordinatore del comitato “Leopardi e Napoli, legame indissolubile” Agostino Ingenito – Erano anni che chiedevamo questo per consentire a tanti studiosi di approfondire l’eccezionale patrimonio letterario che la Biblioteca conserva dopo la ricognizione che fu fatta da Giosuè Carducci, in occasione del centenario della nascita e a seguito del sospirato lascito Ranieri.
Per decenni quelle carte erano rimaste chiuse in ceste lasciate in eredità alle sue fantesche dall’allora senatore del Regno d’Italia Antonio Ranieri che accompagnò gli ultimi anni di Leopardi nel soggiorno napoletano.
Nei tre testi colletanei di “Infinito Leopardi” editi dalla nostra casa editrice Media Leader Nibiru edizioni , con molti esperti e cultori abbiamo evidenziato le incongruenze del post mortem di Leopardi e le tante bugie di Ranieri che difatti con le sue scelte discutibili impedì la pubblicazione di tanti manoscritti, lasciati per anni in quelle ceste, come per l’eccezionale Zibaldone e le discutibili “Carte Ranieri” commenta il professor Carlo Di Lieto, docente di letteratura italiana al Suor Orsola Benincasa, già autore di un voluminoso studio sulle reali cause della morte di Giacomo Leopardi, avvenuta nell’abitazione di Vico Pero il 14 giugno 1837 .
Di Lieto, anche in Infinito Leopardi , ha smontato la falsa narrazione che Ranieri pubblicò in quel suo liberculo “Sette anni di sodalizio” .
Tante fandonie costruite ad arte per depistare e lucrare su quell’eccezionale compendio letterario e filosofico del poeta recanatese – commentano dal comitato- E che ora con la digitalizzazione dei testi conservati alla Biblioteca, sarà più facile consultare rispetto alla nostra fatica di questi anni.
In vista della pubblicazione del quarto volume, a cura di Agostino Ingenito, gli autori Carlo Di Lieto, Raffaele Urraro, Marco Scicchitano, Lorenza Rocco, Loretta Marcon, Donato Sarno, Marco Pollaci, il giornalista Roberto Russo che ha effettuato negli anni, un’inchiesta sul coinvolgimento di Leopardi e soprattutto Ranieri con la massoneria napoletana
Il volume vede coinvolti anche il cantore delle poesie leopardiane Marcello di Manna e i cultori Rita Occidente Lupo e Vincenzo Ruggiero Perrino
Auspichiamo ora che il Comune e il ministro Gennaro Sangiuliano accolga la nostra richiesta di effettuare la ricognizione sui resti conservati nella tomba realizzata, in epoca fascista, per confermare ciò che avanziamo da anni e che quei resti non sono di Giacomo Leopardi”- conclude Ingenito
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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