MONDRAGONE: MONNEZZA……E DIRITTI
Proprio stamattina avevo deciso di recarmi dove distribuiscono le buste della spazzatura per la differenziata e per informarmi a puntino sulle nuove disposizioni messe in atto per rispondere alla bisogna, visto che da un po’ di tempo che ci sia una certa crisi ed un altrettanto chiara inefficienza del servizio di raccolta e smaltimento, risulta a tutti abbastanza chiaro. Il tutto parte da ieri sera quando, tra il primo ed il secondo tempo della partita della nazionale, mi sono accinto a portare giù la busta della indifferenziata che, come da programma a me noto, ma, probabilmente non corretto, pensavo si potesse smaltire la busta negli appositi contenitori. Questi ultimi, tra l’altro, erano prima presenti lungo la domitiana all’angolo nord del palazzo Miramare, ed inizialmente erano in numero cospicuo ed anche distinti per tipo di rifiuto, organico, indifferenziato, carta e vetro. Vero è che non tutti gli utenti rispettavano la differenziazione del bidone dove conferire i propri sacchetti, tant’è non mi è mai riuscito di trovare libero il bidone del vetro almeno nel giorno deputato alla raccolta di tale materiale…e che molti, pur non abitando in zona e magari ‘clandestini’ come utenti del servizio, nel senso che non risultano censiti dall’ufficio tributi pur abitando nel comune, e quindi che evadono al 100% Tarsu, Tasi e quant’altro, sversavano i rifiuti per terra, con sacchetti aperti e tutt’altro riempiti in maniera differenziata, provocando le giuste rimostranze soprattutto degli abitanti del palazzo Miramare ma anche di tutti coloro che abitano stabilmente in loco e vedono dunque di cattivo occhio lo scempio dei rifiuti abbandonati, anche sul piccolo marciapiede della discesa a fianco della pasticceria Pirozzi, a qualunque ora del giorno e della notte. Gli stessi bidoni, dal servizio raccolta, erano stati prima ridotti di numero, poi, bonificato il posto anche con calce viva, erano stati spostati , prima dal lato opposto sempre nei pressi del palazzo Miramare ma dal lato dei garage che si trovano ai piedi della rampa lato mare, non più sulla Domitiana. Poi, il giorno successivo, sono stati portati, sempre a ridosso del palazzo Miramare, che raggruppa stabilmente il grosso degli utenti fissi del circondario tra Domitiana e viale Europa, a metà discesa, proprio sotto una finestra del seminterrato senza infissi esterni, ma a giudicare dal fatto che non c’è mai nessuno, né una luce accesa, facente parte di un locale disabitato. Mentre passavo per andare a depositare colà il mio sacchetto con l’indifferenziata, esce un addetto alla vigilanza che mi intima di non depositare il sacchetto perché i contenitori sono già pieni e bisogna aspettare che vengano svuotati dal servizio di raccolta. E poi mi informa che la indifferenziata si ritira il mercoledì, cosa che sapevo anch’io. E mi sono permesso di obiettare che io sapevo che il giorno indicato nel programma settimanale di raccolta, doveva essere inteso come la sera precedente tra le 21,30 e le 22,30, per consentirne la raccolta dalle prime ore del mattino. “ Niente affatto- mi rintuzza la guardia giurata- se sta scritto mercoledì , lei la deve mettere tra le nove e mezzo e le dieci e mezzo di sera, come dice lei, e la raccolta la fanno subito dopo la sera, ma oggi non è mercoledì, è martedì, quindi si riporti indietro il suo sacchetto, che verrà a depositare domani sera a quest’ora.” . Ho prontamente eseguito e sono tornato indietro col sacchetto lasciandolo a casa. Però, mi sono ripromesso, domani mattina, oggi, voglio andare proprio dove mi ha spiegato che dovessi andare per maggiori e più sicure informazioni sul calendario di raccolta ed anche per ritirare le apposite buste, che, le ultime volte che mi sono recato per poterle ritirare, non c’erano mai. Poi c’è stato lo spostamento dell’ufficio preposto da via Udine a via Benevento e adesso in piazza, avevo perso un po’ le coordinate. Ovviamente le mie coordinate di pagamento della Tarsu, Tasi e Imu, da parte dell’Ufficio Tributi, invece, erano regolarmente intatte, per essendomi trasferito per mie esigenze abitative personali, in pochi anni da via Monte Mileto, a via Campanile ed infine adesso a via B. Croce. Anzi, durante il COVID in cui non era possibile accedere agli uffici neppure per appuntamento, mi avevano accollato sia l’utenza di via Campanile che quella di Via B. Croce , cioè quella che avevo lasciato e quella dove ero andato ad abitare, sed transeamus igitur. Vado stamattina in piazza …e mi faccio una bella lettura del cartello affisso dal titolo pretenzioso di ECO SPORTELLO, a fianco di uno degli ingressi dell’ex comando dei VV.UU., tutti chiusi a chiave. Il cartello diceva che dal lunedì al sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30 lo sportello avrebbe dovuto essere aperto…e invece era chiuso. Il numero Whatsapp fornito nel medesimo cartello, non solo no rispondeva, ma diceva addirittura che il numero era o inesistente o al momento non disponibile. Stavo per andarmene, pive nel sacco, quando vedo un’altra persona, un disgraziato come me, ho pensato, che fermata una macchina dei vigili urbani che passava, ha fatto le sue doglianze. Mi sono avvicinato a quello che pensavo fosse un mio compagno di sventura nel segno della monnezza, invece la situazione del Sig. Antonio Capuozzo, ex custode del Cardarelli di Napoli oramai in pensione, visti i suoi dichiarati 74 anni, residente a Mondragone in viale Europa, 21 e questi invece mi ha detto che erano dieci giorni che non riusciva ad accedere all’attiguo ufficio dei messi comunali, anch’esso situato sulla porta accanto dell’Eco sportello, sempre nei locali dell’ex sede dei vigili, che, sempre secondo un altro apposito cartello, doveva essere aperto dalle 8 alle 10. Io ho incontrato la persona intorno alle 9, 30 circa, ma il Capuozzo mi ha ribadito che lui si trovava lì dalle 8, e che erano dieci 10 giorni che, evidentemente in sua precaria assenza, aveva trovato l’avviso di giacenza di un atto da ritirare presso l’uffici messi, ma finora niente da fare! Ho aspettao con lui fino alle 11, poiché , durante il colloqui con gli agenti della polizia municipale che passavano in macchina, questi ultimi, avevano assicurato al medesimo Capuozzo che sarebbero andati nella loro attuale sede di Via Starza, e sarebbero ritornati ad informarlo su come fare per andare a ritirare l’atto che, ovviamente, poteva anche riguardare qualcosa di serio, tipo una sentenza, un sequestro, un fermo amministrativo, un’ingiunzione, che, come è noto, una volta consegnato ai messi comunali, dopo 15 giorni legalmente figura come notificato a tutti gli effetti di legge. Io sono andato via, in quanto ho ritenuto che la mia monnezza, forse legalmente ma non civilmente, poteva pure aspettare fino a stasera, ma il Sig. Capuozzo ha preso su la macchina e si è recato alla caserma dei carabinieri, almeno a me così ha dichiarato. La conclusione più consona potrebbe essere : Qui Mondragone, per striscia la notizia il vostro cronista….linea allo studio. Ma io non sono nessuno e mi limito a riferire i fatti nella speranza che si ponga riparo ai disguidi ed ai disservizi. Grazie.
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