Milano vietata alle auto, modello per l’Italia
L’annuncio è dirompente e destinato a far discutere: il centro di Milano sarà chiuso alle auto. Succederà dal 1° settembre del 2024 e lo ha dichiarato stamattina il sindaco Beppe Sala. Il provvedimento riguarderebbe non tutta la zona di Area C nel centro cittadino, ma uno spicchio decisamente più piccolo: il Quadrilatero della Moda, allargato però fino ad importanti strade limitrofe.
Ma sarà soltanto la prima tappa. “È una piccola cosa, una cosa storica. Da lì, poi ci allargheremo”, ha detto Sala durante l’evento ‘Il verde e il blu festival’. “Fidatevi del fatto che agiremo con buonsenso e, inesorabilmente, metteremo in campo qualcosa che va in quella direzione” ha provato a rassicurare. Secondo Sala, si tratta di dimostrare, da parte dell’ente pubblico, di fare la propria parte per poi poter dire ai privati di fare qualcosa anche loro.
L’area sarà controllata dalle telecamere: “Le macchine private non potranno entrare, a meno che non siano macchine di qualcuno che vive all’interno, che possiedono un garage o che poi vengono parcheggiate nei silos”, ha spiegato il sindaco di Milano. Dunque divieto d’ingresso alle auto e telecamere per fare le multe.
“Lo facciamo perché è chiaro che la realtà cittadina è una realtà di shopping, e lo dobbiamo rispettare. Puoi entrare con gli Ncc, coi mezzi e coi taxi. Non sono antagonista del capitalismo, ma sinceramente vedere la sfilata di supercar in centro che poi non possono parcheggiare no”. Poi, a fine evento, Sala ha aggiunto di averne già “discusso a lungo” con le case di moda, che hanno nel Quadrilatero le loro boutiques, trovandole interessate all’idea. “Ho trovato molto consenso”, ha detto il sindaco.
Non sono mancate le reazioni all’idea. La Lega parla di “ennesima genialata del sindaco Sala in tema di mobilità: contribuisce a rendere sempre più Milano un club esclusivo. Dunque ci chiediamo: a quando fossati e ponti levatoi per tenere lontani i cittadini e i lavoratori che hanno la necessità di spostarsi nel centro storico per guadagnarsi da vivere? La sinistra radical chic da Ztl si dimostra nemica di ceto medio e piccole imprese”.
Si tratta in realtà di un segnale inquietante anche per le le altre città italiane, tra l’altro tutte accomunate – chi più chi meno – da un livello assolutamente insufficiente di trasporti pubblici.
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