Caiazzo. Ha avuto ragione, ma di poco, Sangiovanni: ministro della cultura accolto a due passi dalla vergogna
Tanto per non cambiare, era nel giusto, l’arguto giornalista Giuseppe Sangiovanni, nel preconizzare (facile profeta, in verità) che al ministro della cultura, venuto per commemorare l’eccidio di Monte Carmignano, sarebbe stata celata la vergogna consistente nella “monnezza” e negli altri variegati rifiuti tuttora persistenti nell’ambito del cimitero comunale caiatino, nonstante le reiterate denunce e appelli ai vari preposti, comunali e sanitari, segnatamente nella cappella votiva comune degli sventurati defunti esposti a siffatto ludibrio, come più volte lamentato e documentato proprio da Sangiovanni.
A pochi metri di distanza dalle numerose autorità – più o meno tali – affluite sabato nel luogo di riposo eterno per rendere omaggio alle vittime della follia bellica nazista, praticamente alle loro spalle, infatti, giacevano (e tuttora giacciono) i cumuli di eterogenei rifiuti opportunamente immortalati e mostrati da Sangiovanni.
Distanza sufficiente a impedire la visione della vergogna (per gli “irresponsabili – responsabili”), ma non certo per dimenticarla, tanto più che in siffatta ricorrenza ancor più si avverte l’esigenza di invocare la rimozione di quella “monnezza” abusivamente deposta -e incoscientemente abbandonata- vicino a dei nostri predecessori.
Altrimenti che senso può avere imbellettarsi per commemorare altri defunti: a nulla è valsa “La Livella” di Toto?
L’aver “portato” un ministro e altri politici in una struttura che contiene anche (illecitamente) monnezza, ha riportato alla mente di alcuni veterani lettori, che lo hanno accennato, quello, non meno grave, di aver “portato” anni addietro in un esercizio di ristorazione ritenuto abusivo, cioè illegittimo, poiché non ancora autorizzato, degli altri politicanti, con in testa un sottosegretario di stato, a quanto rifetito, addirittura per iniziare una campagna elettorale.
Qualcuno per caso se ne ricorda ed è in grado di riferirci altri particolari, che “sinceramente” non ricordiamo?
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