Raviscanina. Pensionato punta al ‘Guinness delle rose’, finora 1350, inviate a una conduttrice RAI
Incredibile storia di un pensionato-ammiratore di Caterina Balivo,
nota conduttrice TV aversana da tempo approdata in RAI dove Paolo Pinelli -questo il nome dell’astruso personaggio – continua ad inviare (quando può, porta personalmente) bouquet di rose rosse ogni anno (tranne qualcuno saltato per covid o gravi impedimenti) per ricordare gli anni, che corrono si per la conduttrice ma chiaramente anche per lui, che, però, non molla, anzi rincara, come si evince dalla storia argutamente descritta dal noto giornalista Giuseppe Sangiovani, che segue Pinelli fin dal 2010, anno del primo invio, debitamente comprovato dalla foto nel camerino dell’avvenente conduttrice:
Pensionato di Raviscanina invia 150 rose alla presentatrice RAI Caterina Balivo: cupido casertano con 150 rose rosse nell’arco per testimoniare, ancora una volta, l’ammirazione che nutre per la bella presentatrice.
Paolo Pinelli, “personaggio” eclettico, originario del comune di Raviscanina, di nuovo alla ribalta della cronaca.
Centocinquanta rose rosse, inviate da Piedimonte Matese, destinazione, gli studi di Via Teulada di Roma.
Rose consegnate da un corriere appositamente ingaggiato da Pinelli.
Non è la prima volta che Pinelli invia rose alla Balivo: oltre 1300, quelle inviate nel tempo dal pensionato di Raviscanina, alla conduttrice Rai per il suo compleanno (qualche anno è “saltato” causa covid).
Pinelli è una persona socievole, simpatica e solare. Un sentimentale, definito “Romeo delle Rose”.
Chiaramente dimostra di avere velleità artistiche. Ama cantare canzoni anni 70, suonare il piano, scrivere poesie.
Un uomo con il cuore d’artista che, con la sua sensibilità ha più volte fatto parlare di sè.
Memorabile l’intervista rilasciata nella trasmissione “Piazza Grande” (Raidue) a Giancarlo Magalli e Monica Leofreddi.
Una vita dura, quella di Paolo, fatta di tanti sacrifici -in giro per l’Italia per lavoro (prima di fare l’impiegato postale ha fatto l’orologiaio, il barista, cameriere e magazziniere) a Pistoia, Como, Roma- quindi il ritorno nel paese che gli ha dato i natali.
“Mia madre mi ha dato tanto affetto ed io ho ricambiato– sottolinea Paolo.
Le ho voluto tanto, troppo bene- tanto da trascurare eventuali legami affettivi“, mai finalizzati al fatidico sì, che in questo momento l’avrebbe fatto sentire meno solo…
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