Il procuratore di Isernia, Carlo Fucci, è stato eletto nel Consiglio di presidenza della giustizia tributaria con sede a Roma, un organismo che è l’omologo del Csm-
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Il procuratore di Isernia, Carlo Fucci, è stato eletto nel Consiglio di presidenza della giustizia tributaria con sede a Roma, un organismo che è l’omologo del Csm, ma riguarda la magistratura tributaria. L’elezione è avvenuta a conclusione del voto tenutosi alla fine dello scorso settembre. Fucci, magistrato di Cassazione, è stato a lungo sostituto procuratore a Santa Maria Capua Vetere dove si è occupato anche di criminalità organizzata. Un passato ai vertici dell’Anm e dal 2013 giudice tributario.
«Sono soddisfatto – dichiara Fucci – per l’elezione, per il risultato elettorale conseguito in un collegio unico nazionale senza il sostegno di apparati associativi o di Consiglieri uscenti ed anche per l’onore datomi dai colleghi di essere stato il candidato più votato non solo presso la Corte di Giustizia Tributaria di Caserta ma anche in Campania (tra i 24 candidati e dunque anche tra gli undici eletti)».
Originario del beneventano, Carlo Fucci è entrato in magistratura nel 1986.
«Ho accettato di candidarmi al Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria – aggiunge Fucci – perché il prossimo Consiglio avrà un ruolo di particolare importanza, che potremmo definire storico. Deve amministrare il sistema giudiziario vigente e preparare la transizione per il nuovo assetto ordinamentale della magistratura tributaria introdotto con la riforma della giustizia tributaria attuata dalla legge 130 del 2022».
Il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria è l’organo di autogoverno della giustizia tributaria, fondamentale presidio dell’autonomia e della indipendenza della magistratura tributaria. L’importanza del Consiglio è particolarmente avvertita nella giustizia tributaria in considerazione dello stretto legame tra la stessa magistratura e il Ministero dell’economia e delle finanze.
«Il mio impegno – prosegue il magistrato – sarà nel senso di consolidare le garanzie dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura tributaria, attraverso il rafforzamento dell’autonomia e del ruolo del Consiglio di presidenza, nonché per il conseguimento degli altri fondamentali obiettivi da raggiungere compreso quello di promuovere modifiche della legge di riforma 130 del 2022. Sarà indispensabile una interlocuzione con il Governo e con gli altri organi di autogoverno delle altre magistrature».
Tra gli altri compiti delicati che dovrà affrontare il Consiglio nel confronto con il Ministero delle Finanze, la ridefinizione della geografia giudiziaria delle Corti di primo e secondo grado; gli adempimenti sottesi all’indizione del concorso per la nomina a magistrato tributario.
FONTE: Biagio Salvati (Il Mattino)
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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