La collega lo rifiuta. Lui le rende la vita difficile. In carcere
Giudizio immediato per il 36enne riminese che perseguitava e minacciava la collega che lavorava con lui in un hotel di Riccione. Così ha disposto il GIP, Raffaella Ceccarelli, dopo la richiesta del Sostituto Procuratore Luca Bertuzzi. Difeso dall’Avvocato Andrea Lepri, l’uomo si trova tuttora in carcere. Il processo prenderà il via il 13 novembre.
Le manette per lui erano scattate pochi giorni fa, dopo l’ennesimo episodio. Da un anno e mezzo il 36enne aveva reso un vero inferno la vita della giovane, conosciuta nello stesso hotel dove anche lui aveva lavorato. Appostamenti, ripetute minacce di morte, decine di telefonate e messaggi. Un giorno, a luglio, l’ha tempestata con 40 chiamate in poche ore. Un comportamento sempre più ossessivo quello del 36enne. A parole si diceva innamorato della ragazza e non si rassegnava al fatto che lei non intendesse ricambiare il suo affetto. Nemmeno l’ammonimento ricevuto a giugno dal Questore l’aveva fermato. L’uomo aveva continuato a tormentarla. La minacciava di morte mandando messaggi anche a un’amica di lei: “Se la becco in giro per Riccione la distruggo. Con un bel coltello da 20 centimetri”. L’ultimo episodio a fine agosto, quando aveva lanciato sassi contro l’hotel. Pochi giorni dopo l’uomo è stato arrestato, a novembre inizierà il processo.
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