Verso le elezioni europee: fra Strasburgo e Bruxelles leggi e bilancio Ue
Il Parlamento europeo, che saremo chiamati a rinnovare tra il 6 e il 9 giugno 2024 (in Italia si voterà domenica 9 giugno), è una macchina complessa e consistente. A guidarlo è un presidente eletto da tutti i deputati a scrutinio segreto, per un mandato di 2 anni e mezzo. Quindi ogni legislatura – che dura 5 anni – vede succedersi due presidenti che hanno il compito di garantire il corretto svolgimento dei lavori, presiedere le sessioni plenarie e i principali organi direttivi, rappresentare il Parlamento europeo dinanzi alle altre istituzioni dell’Ue e, più in generale, al mondo esterno.
Il presidente è coadiuvato da un Ufficio di presidenza che adotta decisioni di carattere finanziario, organizzativo e amministrativo legate al Parlamento ed è composto da 14 vicepresidenti, eletti in plenaria a maggioranza assoluta. C’è poi un altro organo, più prettamente politico, la Conferenza dei presidenti, composta dal presidente del Parlamento e dai presidenti dei sette gruppi politici, che ha il compito di fissare l’ordine del giorno della plenaria e determina gli orientamenti politici generali dell’istituzione. Attualmente a presiedere il Parlamento è la maltese Roberta Metsola, entrata in carica a gennaio 2022, espressione del Partito popolare europeo. È succeduta all’italiano David Sassoli (Socialisti e democratici), che è deceduto una settimana prima della fine del suo mandato, nel gennaio 2022.
La legislatura in corso è stata profondamente segnata dalla pandemia: nel 2020 e 2021 c’è stata una riduzione nel numero di ore di seduta, anche se le votazioni a distanza hanno consentito di tenere un numero di votazioni paragonabile a quella delle legislature precedenti. Non essendo ancora concluso il mandato non è possibile dare numeri precisi, ma per capire l’ordine di grandezza, si può guardare al periodo 2014-2019: in quel quinquennio c’erano stato 279 giorni di seduta plenaria, quasi 31mila votazioni, 2.575 testi approvati, di cui 965 testi legislativi. I dati disponibili, risalenti a dicembre 2022, parlavano di 192 giorni di seduta plenaria, 19.612 votazioni e 1.465 testi approvati di cui 475 legislativi.
Quando si svolgono le sedute plenarie, una volta al mese a Strasburgo, con una sospensione ad agosto e alcune brevi sedute plenarie nel corso dell’anno a Bruxelles, il Parlamento vota testi legislativi e di bilancio, relazioni di iniziativa e altre risoluzioni. Ampia parte del lavoro preparatorio è svolto dalle 20 commissioni permanenti che si riuniscono nella sede di Bruxelles e preparano il lavoro della plenaria, redigendo i testi e tenendo audizioni sui temi in questione. Una volta approvati dal Parlamento, i testi legislativi diventano materia di confronto con il Consiglio e la Commissione europea in negoziati trilaterali detti “triloghi”. Dal luglio 2019 al dicembre 2022, vi sono stati 548 riunioni di trilogo con il Consiglio e la Commissione.
La composizione di ciascuna commissione, e i relativi presidenti, sono decisi in base a una ripartizione tra i gruppi politici del Parlamento in proporzione ai seggi che essi occupano in emiciclo. I presidenti delle Commissioni si riuniscono nella Conferenza dei presidenti di commissione ed eleggono anche un presidente. Oltre alle commissioni permanenti, il Parlamento può istituire commissioni speciali e commissioni d’inchiesta. Nel marzo 2022 sono state istituite due commissioni speciali – una sugli insegnamenti tratti dalla pandemia di Covid-19 e una sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell’Unione europea – nonché una commissione d’inchiesta sull’uso di Pegasus e di spyware di sorveglianza equivalenti. Le commissioni più numerose sono la commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare (78 membri), la commissione affari esteri (79), quella per l’industria, la ricerca e l’energia (78), poi libertà civili, giustizia e affari interni (69). Oggi sono due le commissioni presiedute da italiani: Irene Tinagli presiede la commissione per i problemi economici e monetari, Salvatore de Meo quella per gli affari costituzionali. Le commissioni si interfacciano regolarmente con i commissari europei responsabili dei rispettivi settori di intervento.
Ci sono poi 45 delegazioni interparlamentari del Parlamento europeo, il cui compito è mantenere le relazioni con parlamenti e rappresentanti politici di Paesi, regioni e organizzazioni al di fuori dell’Ue (come Cina, Usa, Regno Unito, assemblee parlamentari degli altri continenti, Nato e così via), per un esercizio di “diplomazia parlamentare”.
Il Parlamento lavora per modificare o adottare la legislazione europea, solitamente attraverso la “procedura legislativa ordinaria” (o “di codecisione” con il Consiglio). Se un fascicolo legislativo adottato in plenaria dall’Europarlamento è approvato in prima lettura dal Consiglio, il tempo medio impiegato per questo iter è di 13 mesi; se invece serve tornare in aula e ricorrere alla seconda lettura da parte del Consiglio occorrono in media 37 mesi. In questa legislatura non si è mai dovuti ricorrere a una terza lettura. Il Parlamento può anche esprimersi su decisioni del Consiglio o votare un parere su determinate proposte della Commissione.
A far muovere tutti questi meccanismi, oltre ai 705 eurodeputati, sono 10.311 persone che lavorano, a vario titolo presso il Parlamento europeo: 7.225 dipendenti della struttura parlamentare, circa 2.070 assistenti parlamentari ingaggiati dai singoli eurodeputati e circa 1.050 persone nelle segreterie dei gruppi politici.
(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)