Foggia, il forzista n. 2 dell’Antimafia candida a sindaco il parente di un boss ucciso
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Foggia, il forzista n. 2 dell’Antimafia candida a sindaco il parente di un boss ucciso
VERSO LE URNE – La scelta di D’Attis, big pugliese di FI: L’avvocato Di Mauro, marito della nipote di “Capone”
5 SETTEMBRE 2023
A Foggia, comune sciolto per mafia nel 2021, due candidati alla carica di sindaco (Raffaele Di Mauro e Giuseppe Mainiero) hanno parentele con persone legate ai clan. Il lato più incredibile della storia, però, è un altro: a candidare per il centrodestra, per le elezioni di ottobre, l’avvocato Raffaele Di Mauro è anche la segreteria regionale di Forza Italia, guidata da Mauro D’Attis, vice presidente della commissione nazionale antimafia.
Né Mainiero né Di Mauro hanno precedenti penali, non sono accusati di nulla nella relazione della commissione che ha sciolto il municipio per mafia, e infatti la questione non è di natura penale ma di mera opportunità politica.
Il dato riguarda a maggior ragione la candidatura di Di Mauro, scelto dalla coalizione di centrodestra e, nel suo ruolo di commissario regionale di Forza Italia, dal vicepresidente della commissione nazionale antimafia, Mauro D’Attis. “La notizia non esiste” replica D’Attis, “è una parentela di rimbalzo, che lui non ha mai frequentato”.
Di Mauro ha sposato la nipote di Franco Spiritoso, detto “Capone”, considerato ai vertici della “Società”, ovvero la mafia foggiana, fino a quando, il 18 giugno 2007, non viene ucciso da due killer. Nel 2000 a Spiritoso furono confiscati circa 500 milioni di lire.
Tre anni dopo fu arrestato, con l’accusa di associazione mafiosa, per aver “monopolizzato” con alcuni imprenditori – si legge nei lanci di agenzia dell’epoca – “appalti pubblici di rilevante entità, in particolare quelli di edilizia popolare del Comune di Foggia”.
“Ho sposato mia moglie nel 2015” spiega al Fatto Di Mauro. “Io, suo zio, Franco Spiritoso, non l’ho mai neanche conosciuto. Era già morto. A questo punto mi viene da pensare che non mi sarei dovuto innamorare di mia moglie. Invece vorrei essere giudicato per le mie intenzioni, per i miei programmi politici, ma ormai questa è diventata una campagna elettorale al veleno”.
Il punto, obiettiamo, non è il veleno, ma l’opportunità politica di queste candidature, del messaggio trasmesso in una città che sta faticosamente cercando di riemergere da un commissariamento.
A gettare il sasso nello stagno, un paio di giorni fa, è stato il giornale online L’immediato che per primo ha scritto delle parentele di Di Mauro e Maniero. Per quanto riguarda quest’ultimo, candidato in una lista civica e legato a Fratelli d’Italia, spiega che sua nonna si suicidò negli anni ’40 e suo nonno decise di risposarsi con una donna che, a sua volta, era vedova di Mario Francavilla. Da qui il legame con i Francavilla considerati ai vertici, con il clan Sinesi, della mafia foggiana.
“Non ho mai conosciuto né frequentato i figli della ‘sorellastra’ di mia madre. Mai” ci spiega Mainiero. “La mia storia parla per me”, aggiunge, “e mi chiedo perché mi contestino questa parentela adesso, ma non l’hanno fatto nel 2019, quando mi sono candidato come consigliere comunale? Vorrei ricordare che sono stato il consigliere che ha denunciato le storture dell’azienda dei tributi e s’è visto affiggere i manifesti mortuari sotto casa”. Ma il punto resta lo stesso: il paradosso – a dir poco – di una città commissariata per mafia che ha due candidati imparentati con famiglie mafiose.
Paradosso inesistente, però, secondo il vicepresidente della Commissione nazionale antimafia Mauro D’Attis.
“La commissione antimafia valuterà tutti i profili dei candidati, incluso quello di Di Mauro” ribatte D’Attis. “Forza Italia non ha candidato un mafioso, o un paramafioso”. Ma è una questione di opportunità, obiettiamo ancora una volta, e lo dimostra il fatto che se ne discute. E se ne discuterà ancora.
“Si rafforzerà l’idea che questa persona è limpida” risponde D’Attis. “Di Mauro non è intaccato da questa posizione perché ne è distante anni luce. E poi è lo stesso Di Mauro che è stato consigliere comunale senza che nessuno gli contestasse nulla”.
FONTE:
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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