Caserta. ‘Attentati’: il coordinamento allevatori bufalini respinge al mittente le insinuazioni e ‘rincara’
Ma quali attentati? Dopo la bufala delle azioni contro i veterinari, in conferenza stampa abbiamo resi noti i numeri del massacro vero delle bufale, sabato 2 settembre 2023 dal Comune di Santa Maria La Fossa.
La aspettavamo: avrebbe potuto essere la notizia della minaccia di un attentato o di un assalto a qualche dirigente della Regione; e infatti, puntuale, come è accaduto altre volte in questi due anni nei momenti di difficoltà della Regione Campania, arriva anche in questi giorni la notizia di un attentato ad un veterinario.
Ricordate? Mentre il movimento era impegnato a raccogliere le firme a Caserta al Monumento ai Caduti e un gruppo di attivisti faceva lo speakeraggio in città, fu la volta dell’Assessore Regionale Nicola Caputo che gridò all’aggressione perchè (pensate un po’) la macchina con cui si faceva lo speakeraggio osava passare vicino casa sua a Caserta.
Vero: lo speakeraggio denunciava le gravi responsabilità della Regione (quindi anche le sue) nel disastro del Piano Fallimentare e invitava i cittadini alla solidarietà attiva… ma fummo stupiti del fatto che unrappresentante delle istituzioni confondesse un normale evento (persino marginale) di esercizio della democrazia e del diritto di parola
garantito dalla costituzione con il manifestarsi di un inaudito episodio eversivo e criminogeno di attacco alle sacre istituzioni ed alle perone che le rappresentano.
Poi capimmo (ah, quanto siamo ingenui, in fondo!). L’assessore Caputo sapeva ben distinguere i fatti e ben sapeva che non c’era alcun attacco alla sua persona ma, utilmente, si giovò della vecchia tecnica dell’ammuina per cercare di passare da responsabile e colpevole del massacro delle aziende (quale è) a vittima dei cattivi allevatori che (come sostiene il racconto tanto caro al suo Presidente De Luca) sono delinquenti e camorristi.
L’allarme durò solo qualche ora; fummo contattati preoccupati dalla Questura di Caserta, ma, ben presto, tutto si sgonfiò.
La notizia, ad ogni modo, valse qualche titolo sui giornali il giorno dopo.
Giornali che, certo, diedero poi conto dell’infondatezza della notizia ma lo fecero negli articoli interni delle cronache successive mentre l’allarmedel “gravissimo rischio alla persona dell’Assessore” aveva conquistato qualche titolo.
Vecchia tecnica che periodicamente si è ripresentata come fu il caso della palese fandonia di un attentato ad un solerte veterinario dirigente della regione (uno dei peggiori soldatini esecutori delle peggiori fantasie contro gli allevatori) che ha urlato di essere vittima di un “terribile attentato” tanto infondato quanto rapidamente
archiviato e di cui non si ha più memoria.
Accade, così, che anche in questi giorni, rispunta la notizia dell’incendio di una vettura di un veterinario che, per come è stata data la cronaca, lascerebbe intendere che sarebbe stato realizzato da allevatori in ritorsione del lavoro svolto da parte del vetrinario.
“Nel merito, sottolineiamo due osservazioni” dichiara Gianni Fabbris a nome del Coordinamento Unitario.
”La prima è che a noi non risulta questo clima di tensione che porterebbe gli allevatori a mettere in campo ritorsioni estreme contro i veterinari.
Non ci risulta non perchè non ci siano gravissime responsabilità da parte della Regione e di chi sta applicando il Piano (a cominciare dai dirigenti della ASL, della struttura Regionale e dal Generale Cortellessa incaricato di applicarlo (anzi la situazione si sta aggravando a vista d’occhio come presto documenteremo) ma gli allevatori ben sanno come stanno le cose e ben sanno che il loro sacrificio di due lunghi anni di mobilitazione sta producendo l’atto per cui lungamente si sono battuti ovvero la nomina del Commissario Nazionale per risolvere, finalmente, i problemi della BRC e della TBC.
Il loro atteggiamento, semmai, è di indignazione e di disprezzo per una struttura (quella regionale) che, pur avendo le ore contate, dimostra, senza alcuna dignità, di non avere rispetto per il ruolo delle imprese.
A chi gioverebbe attaccare i veterinari?
Non certo agli allevatori che, anzi, ne sollecitano il ruolo positivo nella prospettiva di un lavoro comune che, presto, saranno chiamati a fare insieme”.
Continua Fabbris: “La seconda osservazione è rivolta agli organi di informazione ed ai tanti giornalisti che hanno seguito questa lunga vertenza: di fronte a questa notizia, prima che passi in secondo piano, forse vale la pena di acquisire le informazioni da parte delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco che sono intervenuti e che, siamo convinti, sanno ben distinguere un attentato da un corto circuito”.
Mentre per il Coordinamento Unitario (che venerdì sera 1° settembre 2023 si riunisce in assemblea per decidere le forme della ripresa della mobilitazione a partire dai prossimi giorni) la notizia dell’attentato al veterinario è probabilmente “poco più che una bufala”, Fabbris ha annunciato che sabato 2 settembre alle ore 12 presso il comune di Santa Maria la Fossa avrebbe tenuto terrà una conferenza stampa per diffondere i numeri che certificano il fallimento in atto della strategia della Regione Campania sia sulla BRC che sulla TBC.
Da quei numeri è chiara la situazione: la BRC in provincia di Caserta e in particolare nell’area cluster aumenta, mentre sta esplodendo la TBC in provincia di Salerno con buona pace di tutti i tentativi del Presidente De Luca di nascondere la realtà.
I numeri della situazione saranno inviati al Governo con la richiesta di incontro urgente per confrontarsi su come preparare il territorio Campano (e gli altri meridionali coinvolti) all’iniziativa che nel prossimo periodo li dovrà investire sulla base delle risoluzioni politiche unitarie assunte dal Parlamento per porre fine alla farsa del
Piano fallimentare della Regione e per avviare, prima che sia troppo tardi, la risoluzione dei problemi.
Per approfondimenti: https://altragricoltura.net/coordinamento-bufale/ma-quali-attentati-ai-veterinari/
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