In nero con contratti capestro. Finte partite iva. Giovani e cinquantenni: stagionali, autisti, vigilanti, ausiliari, stagisti. Mentre la politica rinvia la decisione sul salario minimo, c’è un Paese sempre più numeroso che lavora ma resta povero.
«Lavora e taci», Simone Alliva e Chiara Sgreccia nell’articolo di copertina raccontano l’esercito dei senza diritti: almeno 3 milioni i lavoratori poveri. Mentre Maurizio Di Fazio scrive delle paghe da fame degli ausiliari nel settore della sanità e Massimiliano Carrà e Edoardo Prallini fanno il punto sui under 36 italiani, distanti anni luce dei coetanei europei, «di stage in stage, titolati, formati ma con retribuzioni che si riducono al rimborso spese».
Il ruggito del Tajani
Dopo una vita passata a far finta di non esserci, il segretario di Forza Italia ora è costretto a esistere. Come capo del partito, antagonista di Salvini, alleato riottoso nell’ottovolante di Giorgia Meloni: «Faceva il cuscinetto invisibile tra il Cav e il resto del mondo. Adesso gli tocca il ruolo della fronda», spiega l’articolo di Susanna Turco
La farfalla impazzita nei cieli del dragone
I contraccolpi della crisi cinese giungono fino a noi. Eravamo abituati a soffrire gli effetti del liberismo, ma oggi sono le instabilità di quel capitalismo di Stato a investire in pieno la nostra economia. Fa il punto Gigi Riva
Vampiri in laguna
Tra il sangue dei cileni e quello dei migranti, i film-evento, i nomi di richiamo, gli investimenti, la Mostra del cinema di Venezia punta sul sicuro. «Ma una sfida l’attende: non perdere i più giovani», scrive Fabio Ferzetti
E poi, quanto piace al Governo lo statalismo di Sergio Rizzo, il disegno di legge che cambia il commercio di armi dando più poteri all’Esecutivo di Carlo Tecce, i dubbi americani sull’Ucraina di Sabato Angieri, il colloquio con Mogol di Antonia Matarrese ne I Dialoghi de L’Espresso. E come sempre molto altro: approfondimenti, inchieste, rubriche, sguardi critici e punti di vista sulla realtà vi aspettano su L’Espresso, in edicola e online.