Ogni giorno compro tre giornali: la Repubblica, il Mattino e Cronache di Caserta. Repubblica, perché lo ritengo autorevole e non aduso a lanciare “ballon d’essai”; il Mattino, sia per la cronaca locale e sia per un giornalismo moderato senza proclami e scandali. Cronache di Caserta, perché è il quotidiano sul quale ho scritto e pubblicato moltissimi racconti di storie vere e di processi, che poi hanno formato buona parte dei miei libri: l’ultimo anno è stato con “I processi de la cronaca”.
Il venerdì, il sabato e la domenica aggiungo ai tre giornali il Corriere della Sera e, quando la domenica ci sono le corse di auto o di moto, compro anche la “Gazzetta dello Sport”.
Dico questo perché è difficile che mi sfugga qualche argomento avendo una così vasta possibilità di acquisire notizie. Ma dico questo anche perché ho la possibilità di fare le pulci a chi spesso fa le pulci. Ecco il fatto.
Leggo alla pagina 30 de la Repubblica di oggi sabato 26 agosto (pagina dedicata alla “CULTUIRA”) paginone dal titolo: “Note a margine su “Il mondo al contrario”, con un sottotitolo: Corrado Augias e Natalia Aspesi hanno letto il libro del generale Vannacci, al centro della polemica per le sue posizioni contro gay, immigrati e modernità.
Con mia somma meraviglia, però, sia Augias che Aspesi, nei loro articoli confessano l’Augias… “Ho avuto finalmente modo di leggere buona parte del discusso libro del generale Vannacci… (quindi confessa di aver letto solo una parte e non tutto); e l’Aspesi (che la butta sul comico) scrive:”… Le pagine del diabolico libro sono 356, troppe anche per un’anima gentile come me, e siccome ad ogni sorpresa mi veniva da ridere ho dovuto smettere.
Falso, infine, anche il titolo centrale del paginone… “Augias e Aspesi hanno letto il libro”… quindi ergo che il redattore non ha letto neppure i due articoli che dichiaravano esplicitamente di non aver letto per intero il libro altrimenti non avrebbe fatto un titolo contraddittorio con la realtà del paginone.
E poi vogliano criticare il ministro della cultura che votò allo Strega senza leggere il libro. Ma Sangiuliano è un giornalista con le palle e dalla sinossi del libro ebbe la possibilità di valutare l‘opera e votarla.
Non capita tutti i giorni però, che un cronista di provincia come me, semi-analfabeta, aduso al “copia e incolla”, peggio di Roberto Saviano, autore di libri pieni di vuoti con zero copie vendute, possa prendere la briga di fare le pulci ad Augias & C.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
