Il disegno di legge di destra e renziani propone il ritorno alla ex Cirielli: la tagliola partirà dal delitto più vecchio
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GIUSTIZIA
Reati “seriali”: così la prescrizione sarà più facile per i colletti bianchi
FRONTE COMUNE – Il disegno di legge di destra e renziani propone il ritorno alla ex Cirielli: la tagliola partirà dal delitto più vecchio
DI GIACOMO SALVINI
17 AGOSTO 2023
La proposta di legge unitaria della maggioranza insieme ai renziani per il ritorno alla vecchia prescrizione potrebbe favorire l’estinzione dei reati contro la pubblica amministrazione, dicono due giuristi che hanno letto la nuova norma che la commissione Giustizia della Camera voterà il 6 settembre. Il testo, rivelato venerdì dal Fatto, che arriva in un momento delicato nei rapporti tra governo e giustizia a partire dal caso della ministra Daniela Santanchè, infatti prevede non solo il ritorno alla vecchia legge Orlando cancellando le riforme Bonafede e Cartabia (36 mesi di sospensione nel processo), ma inserisce anche un’altra norma che fa tornare la prescrizione alla legge ex Cirielli del 2005, conosciuta per essere una norma ad personam per Silvio Berlusconi: l’abolizione di ogni riferimento al reato continuato nel calcolo della prescrizione. Una proposta fortemente voluta da Fratelli d’Italia che rischia di facilitare la prescrizione dei reati contro la pubblica amministrazione, spesso commessi da pubblici ufficiali. In particolare reati come l’evasione o la frode fiscale, la corruzione, la bancarotta o il falso in bilancio che sono spesso reati “continuati”, ovvero che vengono commessi più volte nel corso del tempo oppure in concorso con altri reati (per fare un esempio: il falso in bilancio per evadere le tasse e poi pagare una tangente).
Nel testo è stata inserita una norma che modifica la prescrizione nel caso di “reato continuato”. Stiamo parlando di quei reati commessi in serie, che vengono identificati dal giudice con lo stesso disegno criminoso, la cui pena quindi è aumentata fino al triplo. Possono essere reati diversi o lo stesso reato ma compiuto più volte. La dottrina giurisprudenziale nel tempo si è divisa se considerare quello continuato come un reato unico o plurimo.
Le diverse maggioranze parlamentari negli ultimi anni hanno cambiato la regola sulla prescrizione per i reati continuati: prima del 2005 la prescrizione iniziava a decorrere dal giorno della commissione dell’ultimo reato, ma poi è intervenuto il governo Berlusconi con la legge “ex Cirielli” eliminando ogni riferimento alla “continuazione”. Quindi il termine per la prescrizione del reato andava computato per ciascun singolo reato: l’effetto era quello di favorire la prescrizione dei reati più vecchi nel tempo. Una norma scritta proprio per favorire Berlusconi.
La legge “Spazzacorrotti” voluta da Bonafede nel 2019 aveva ripristinato la normativa originaria facendo partire la prescrizione dall’ultimo reato commesso e quindi spostando la tagliola più avanti. Ma adesso la destra vuole tornare alla “ex Cirielli” abrogando ogni riferimento alla “continuazione” del reato. Non solo: in quanto norma più favorevole all’imputato, sarebbe retroattiva, cioè si applicherebbe a procedimenti già in corso.
Se la legge dovesse entrare in vigore, dunque, i reati più vecchi potrebbero andare in prescrizione. Facciamo l’esempio di una bancarotta continuata in più anni: le singole distrazioni sarebbero considerate autonomamente e le condotte meno recenti potrebbero prescriversi più facilmente. Lo stesso potrebbe valere per i reati di falso in bilancio su più anni, evasione e frode fiscale o corruzione. Oppure nel caso di più reati commessi in un unico disegno criminoso: un falso in bilancio fatto per occultare fondi su cui pagare una tangente. In quel caso la prescrizione inizierebbe a decorrere dal reato più vecchio, magari senza che il più recente sia stato ancora scoperto. “Sarebbe stato meglio mantenere la normativa Bonafede – spiega Gian Luigi Gatta, ordinario di Diritto Penale all’Università di Milano – così la prescrizione potrebbe falcidiare i reati più lontani nel tempo anche se frutto di un disegno criminoso”.
Il caso più famoso di questo meccanismo è il processo Mediaset che ha visto Berlusconi condannato in via definitiva per frode fiscale a 4 anni nel 2013. Il processo riguardava una frode da 368 milioni per i diritti televisivi di film americani da parte di Mediaset ma solo una minima parte – 7,3 milioni – era sopravvissuta alla prescrizione. L’accusa per le annualità precedenti era stata falcidiata dalla tagliola, in parte per effetto della “ex Cirielli” per il reato di frode fiscale continuato.
FONTE:
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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