Marco Gradoni fa volare Luna Rossa
Luna Rossa Prada Pirelli vola con i timonieri Checco Bruni, Jimmy Spithill, Ruggero Tita e Marco Gradoni, il più giovane del team
Continua il training a Barcellona per Luna Rossa Prada Pirelli che, a bordo dell’AC40, “ha assaggiato” (anche in senso letterale), le acque del campo di regata che ospiterà la 37
Visto che il Protocollo prevede che tra luglio e ottobre 2023 i team possano navigare con l’AC40 solo nella sede della 37^ America’s Cup, il challenger italiano è giunto nella città catalana per prendere confidenza con lo specchio d’acqua dove l’anno prossimo si svolgeranno sia le ultime ACWS e le Youth e Women’s America’s Cup, sia le regate vere e proprie di Coppa America.
Il team naviga a sessioni alterne tra Cagliari e Barcellona (per consentire anche il regolare svolgimento delle attività di training e sviluppo sul prototipo alla base di Cagliari) e rimarrà in Spagna sino alla fine delle America’s Cup W
Le condizioni meteo marine incontrate dal team sono in linea con quelle attese in questo periodo dell’anno, spiega il coach Hamish Willcox: Fino a oggi abbiamo navigato con brezza di mare sui 6-9 nodi, che ha rinforzato in serata al passaggio di un fronte. Abbiamo anche avuto un po’ di pioggia e fatto conoscenza con il Levante (vento da Est), che genera brezza leggera e onda, condizioni non ideali per il foiling; le barche sono comunque ben progettate, perché sono sufficientemente leggere per sollevarsi anche con poca aria. Non abbiamo visitato il campo di regata di Vilanova, ma non credo ci siano sostanziali differenze, sotto il profilo meteo, con le World Series di Vilanova i la Geltrú, previste dal 14 al 17 settembre.
I timonieri di Luna Rossa Prada Pirelli sono Francesco Bruni, Jimmy Spithill, Ruggero Tita e Marco Gradoni, il più giovane del team.
Il vento in faccia, gli schizzi del mare in bocca, l’adrenalina della gara, la voglia di vincere: la grande, vera e unica passione del diciannovenne Marco Gradoni è sempre stata la vela, non importa quale. Purché agonistica.
Quando a 13 anni vinse il suo primo Mondiale Optimist non era frastornato dal successo, perché lo aveva sapientemente costruito: Pensavo sin dal primo giorno che sarei potuto diventare campione del mondo, disse appena tagliato il traguardo. E per dimostrare che non si trattava di una meteora passeggera, si riconferma al vertice della classifica mondiale Optimist altre due volte: un risultato talmente straordinario da fargli guadagnare – a soli 15 anni – il titolo di Rolex World Sailor of the Year (il più giovane di sempre).
Lasciato l’Optimist, Marco prosegue con il 470 Olimpico e (in coppia con Alessandra Dubbini) conquista il Mondiale e l’Europeo under 24.
Allegro, socievole e grande tifoso della Roma, Marco è un talento naturale.
La sensazione quando volo su Luna Rossa è fantastica. Sento la responsabilità del mio ruolo perché so che un piccolo errore può causare gravi danni, ma non ho paura, solo grande rispetto. Lavorare in squadra è molto diverso rispetto alla mia carriera precedente: devi capire le persone che ti stanno attorno, andare d’accordo, rispettare i diversi caratteri, ma sto imparando molto. Da tutti. Dagli amici ciclisti ho imparato tanto sotto l’aspetto sportivo, fanno dei sacrifici impressionanti, ma in generale, di ognuno qui alla base, mi verrebbe da dire: vorrei essere come loro. La mia motivazione giornaliera è andare in mare, perché è la mia seconda casa e poi andare su queste barche, che sono il futuro della vela. Per me essere a bordo, essere con Luna Rossa Prada Pirelli è una grande fortuna. E un grande privilegio. Mi sento pronto per andare a Barcellona e per stare in mezzo “ai grandi”.
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