Mondragone. ASPETTANDO IL NUOVO DEPURATORE
Di Sebastiano Devastato
Notizie confortanti dall’amministrazione comunale di Mondragone e dal Sindaco Avv.
Francesco Lavanga, ma anche dal responsabile della Commissione Regionale
Ambiente On. Giovanni Zannini e dall’ex Ministro On. Mario Landolfi, parlamentare
per oltre 20 anni nelle circoscrizioni che comprendono il Comune litoraneo, nonché
padre putativo dell’opera di disinquinamento e bonifica ambientale come il nuovo
depuratore delle acque reflue comunali. Fu infatti quest’ultimo a far inserire nel
programma di governo per il miglioramento ambientale del litorale domitio, il predetto
nuovo depuratore per Mondragone, visto che quello vecchio faceva acqua inquinata da
tutte le parti, benché crisi vere e proprie in questi lunghi anni non si sono verificate.
Analisi o prelievi compiacenti, valutazioni comparative che tenessero conto che in
prossimità dello scarico in mare dei liquami trattati dall’impianto confluisce anche la
foce del Savone, nel quale, da tempo e si sa, vengono sversati liquami provenienti dalle
aziende lattiero casearie e dagli allevamenti bufalini della zona, fatto sta che l’allarme
rosso non è mai scattato, se non per un breve periodo di tempo, durante la sindacatura
del Dott. Achille Cennami, ma a causa dei fanghi di risulta che crescevano nel piazzale
e non si sapeva più a chi conferirli per il corretto smaltimento in discarica per rifiuti
speciali.
Fatto sta che il cuore dell’impianto attuale, la vasca Imhoff, che doveva fungere da
.reattore depurante, era da tempo crollata e bypassata. E nonostante i numerosi
ammennicoli, vasche e vaschette alternative, l’uso di flocculanti chimici che favorissero
la deposizioni della parti in sospensione che sono quelle nelle quali si annidano i batteri
e le sostanze organiche inquinanti provenienti dagli escrementi, e quindi il loro arresto e
la loro digestione anaerobica essenzialmente, anche se un po' di agitazione meccanica
era garantita dai numerosi passaggi da una vasca all’altra prima dello sversamento nella
condotta di allontanamento, garantisse anche una certa ossigenazione con ulteriore
abbattimento degli indici di inquinamento, COD e BOD5.
Ora l’impianto nella sua progettazione definitiva, è pronto per essere affidato a gara per
appalto concorso, in modo che la Ditta aggiudicataria faccia anche la progettazione
esecutiva, col che i tempi saranno più stretti. Si sono dovute superare le difficoltà
dovute alla presenza in loco di reperti archeologici, che dovranno essere tutelati e
garantiti da eventuali interazioni perniciose per la loro corretta conservazione e
fruizione, e si è riusciti ad evitare la valutazione del V.I.A. , VALUTAZIONE DI
IMPATTO AMBIENTALE, che avrebbe richiesto una nuova gara preliminare per
l’affidamento della detta valutazione ad un ente qualificato per la sua competenza
tecnico-scientifica, e quindi ulteriori intoppi e ritardi. “Certo adesso bisogna attendere
che il nuovo commissario ad acta nominato dal governo prenda atto e validi il tutto così
come ve lo stiamo presentando stamattina ( ieri 31 luglio 2023, alle ore 11, orario
infame)…ma io credo che dovremmo arrivare alla fine del 2024, inizio 2025 per l’inizio
dei lavori…” Più o meno così si è espresso l’ing. Messina del consorzio Sogesind, che
ha preso in mano tutto l’iter per arrivare alla realizzazione dell’impianto. “ Tuttavia noi
seguiremo e faremo in modo di far funzionare al meglio l’attuale impianto, affiancando
il Comune nella gestione dello stesso, finché non sarà stato realizzato e funzionante il
nuovo . Attualmente la competenza per la gestione dello stesso è stata posta a carico
dell’attuale assessore ai lavori pubblici , nonché vicesindaco, Dott. Marco Pacifico.
Certo un ulteriore gravoso compito sulle spalle del giovane e brillante amministratore.
Con l’augurio che presto vedremo realizzato il ‘sogno’ che fu immaginato dall’On.
Landolfi e dall’allora Sindaco Dott. Ugo Alfredo Conte. “ La filiera istituzionale, caro
Mario”-chiosava il Consigliere Regionale Zannini, rivolto a Mario Landolfi-, “ha
dimostrato che la concordia della filiera istituzionale, comune, regione, governo
nazionale, fa ottenere le cose che servono ai cittadini ed agli enti locali, ad onta delle
appartenenze…” Eh, sì, eh! Pensate che fu proprio Mario Landolfi alla sua prima
elezione a deputato nel 1994, in un collegio uninominale a frustrare le aspettative
parlamentari dell’ex Sindaco Michele Zannini, padre dell’attuale consigliere regionale
Giovanni Zannini. Diceva proprio bene l’ex deputato e passato a miglior vita On.
Camillo Federico : “ In politica non esistono i nemici ma gli avversari! Gli avversari di
oggi possono essere gli alleati di domani.” E staremo a vedere, con le elezioni europee
del 2024 e con le regionali del 2025, quanti e quali ex avversari saranno divenuti alleati.
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