Caiazzo. Non solo frazione: è buia anche l’area PIP, dove stanno a marcire anche le compostiere

Tutti spenti i lampioni che dovrebbero illuminare l’area degli insediamenti produttivi: la luna e i fari di una sola azienda, le uniche luci.

A pochi passi, iper illuminato, il grosso stabile abbandonato dell’ex Decò :altro pasticcio comunale, che poteva (o, forse, doveva) essere inglobato nei beni comunali per poi trasferirvi gli uffici Asl, Asl Veterinaria, Poste – smistamento, Carabinieri, eccetera, invece ora dovrà essere abbattuto per ripristinare il terreno, di cui è stata ampiamente ribadita, in modo definitivo, la destinazione agricola semplice: bel regalo eh, a prescindere dalle ingenti spese chè già si prospettano!

A cento metri circa, altra chicca targata Giaquinto, dicono degna della sua maestà: due compostiere, abbandonate da mesi, lasciate a marcire, mentre non solo dovrebbero essere state installate da tempo, ma avrebbero dobvuto anche anche determinare un sensibile ribasso delle tariffe “TARI”, invece schizzata al massimo in seguito al dissesto finanziario del comune, che probabilmente penalizzerà anche i nostri pronipoti, se è vero che lo sperpero giaquintiano continua a più non posso, perfino per gli stipendi, auto attribuiti e di recente aumentati, per cotanta scienza umana (con ovvie inidennità previdenziali elevate).

Tornando alle compostiere, diverse volte i politicanti nostrani hanno dato per imminente l’annuncio della loro fantomatica installazione.

L’ultimo, pomposo annuncio giaquintiano, con tanto di video ad hoc, nel corso dell’ultima campagna elettorale: settantasette giorni trascorsi dalle elezioni, vivissime le promesse di marinaio!

Sono ancora lì, infatti, le compostiere: a fare il paio con qualche autentica faccia di bronzo, ancora una volta… ben celata!?