Caiazzo. Chiosco finalmente aperto a SS.Giovanni e Paolo, gongola la delegata, signora De Rosa
Esce allo scoperto, la signora, e canta pseudo-vittoria, ad oltre due mesi dalle elezioni comunali.
Giovedì, dopo mesi di silenzio, non un comunicato ufficiale ma solo un “doppio commento”, per niente istituzionale, pubblicato su facebook, in risposta al nostro post col quale, quotidianamente, ricordavamo la persistente chiusura del chiosco (ndr. doppio commento, pari a quello scritto a penna negli anni scorsi, incollato su un palo della pubblica non illuminazione.
Nel mirino il chiosco della vergogna, chiuso per mesi dopo il cedimento strutturale e la rimessa in sesto, tanto per non cambiare, a spese della collettività.
Questi i due commenti della delegata alla frazione: “Apri gli occhi le porte sono aperte, chiosco affidato e promessa mantenuta… ogni tanto un po’ di verità non farebbe male. Comunque grazie di parlare di me ogni giorno…” A seguire l’altro: “Di me parla ogni giorno, può darsi che riesci a scroccare un mi piace… buona vita“.
Singolare l’incursione nel lei, seguita subito dal tu!
Qualche lettore, però, rimasto colpito dall’apertura del chiosco, ha evidenziato i seguenti interrogativi: quando è stato fatto il bando per l’assegnazione della struttura comunale (in fase di pre dissesto)? la licenza per somministrare alimenti e bevande chi ce l’ha? L’ASL ha verificato lo stato delle barriere architettoniche, per l’accesso dei disabili ai servizi igienici? Quando è stata accatastata la struttura? Quando e da chi è stato chiesto e concesso il cambio destinazione da anagrafe comunale a chiosco-bar? Quando è stata deliberata, da chi e con quale motivazione la decisione di rinunciare all’ufficio comunale per poi trasformare la struttura in chiosco-bar?
Domande che meritano risposte chiare, ovvero provvedimenti conseguenziali, non solo le solite “ciarle facebookiane”.
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