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Alvignano-Montevergine, pellegrinaggio a piedi: atto di fede che si rinnova da oltre un secolo

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L’abbazia di Montevergine compie novecento anni da quando l’eremita Guglielmo da Vercelli, oggi santo, si stabilì sul monte Partenio e diede inizio alla costruzione del monastero.

E’ una data importante tanto che la Santa Sede ha indetto l’anno giubilare Verginiano (maggio 2023-maggio 2024) con tante celebrazioni religiose.

E anche quest’anno, il primo lunedì di agosto, che cade il giorno 7, si rinnova il pellegrinaggio a piedi da Alvignano per Montevergine.

Da oltre cento anni i fedeli rinnovano il voto espresso dal fondatore del pellegrinaggio, Giuseppe Mone, il quale tornato indenne dalla Grande Guerra tenne fede alla promessa fatta alla Vergine di raggiungere a piedi l’abbazia di Montevergine qualora fosse tornato vivo dalla guerra.

È un evento di fede che presuppone un grande sacrificio personale.

Oltre novanta chilometri percorsi; 23 ore di cammino distribuite in due giorni (tre solari) con due brevi soste notturne e quattro intermedie: molto più che una passeggiata.

Ma è il desiderio di compiere un sacrificio per devozione che spinge i partecipanti, non una seduta di trekking.

C’è, come premesso, la fede a sorreggerli oltre ad un’organizzazione consolidata e pronta alle evenienze, in forza dell’esperienza maturata in tanti anni di pellegrinaggio, oltre cento, dove le generazioni si sono passate il testimone di padre in figlio risolute a tenere fede al voto fatto alla Vergine.

Si parte da Alvignano il giorno 7 agosto alle sedici del pomeriggio, dopo essersi radunati alle quindici presso la chiesa dell’Annunziata e aver partecipato alla concelebrazione eucaristica.

Da qui la processione (è giusto definirla così) si dirige a Ruviano e fa la prima sosta ad Amorosi, subito dopo aver attraversato il ponte di Alvignanello, frazione di Ruviano, che congiunge la provincia di Caserta con quella di Benevento.

Ripartiti dopo la sosta, attraversato il territorio di Amorosi, dopo altre due ore di cammino  si giunge a Melizzano, dove si fa la prima breve sosta notturna.

Alle tre del mattino del giorno 8 agosto, infatti, si riparte alla volta di Bucciano dove si arriva dopo altre tre ore di cammino: qui si fa la prima sosta mattutina.

Alle otto del mattino si riparte e, toccando il territorio di Montesarchio, si giunge, dopo tre ore e mezza di cammino, a San Martino Valle Caudina, dove si fa la seconda sosta giornaliera.

Si riparte alle ore diciassette per Pietrastornina, meta della sosta notturna, con una fermata intermedia a Pannarano.

Il pellegrinaggio riparte per l’ultima volta alle tre del mattino di mercoledì 9 agosto.

Alle cinque e trenta si raggiunge Ospedaletto D’Alpinolom dove si fa una breve sosta per ricongiungersi con i fedeli che, non potendo sopportare l’estenuante marcia, hanno nel frattempo raggiunta la località in autobus.

Alle sei in punto si riparte tutti a piedi per Montevergine.

Giunti all’Abbazia, alle nove e trenta del mattino si partecipa alla celebrazione eucaristica e alle dodici e trenta si riparte tutti per Alvignano, questa volta in autobus.

Quello di Alvignano non è l’unico pellegrinaggio a piedi per Montevergine che parte dal Medio Volturno, siamo a conoscenza, infatti, di esempi analoghi quale ad esempio il “gemello” di Piedimonte Matese, che definisco così perché animato da analoghe motivazioni votive, o quello di Caiazzo, del quale però quest’anno ancora non si hanno notizie.

Ma è sicuramente quello che nel tempo ha avuto maggiore continuità e che prosegue tutt’oggi.

Trattandosi di un pellegrinaggio, il tempo di percorrenza è scandito da preghiere e canti religiosi: l’animo si prepara all’incontro con la Vergine e la fatica viene meno.

La gioia, poi, dell’arrivo, la scalinata salita in ginocchio – antica tradizione che ogni anno si rinnova – e l’emozione di aver raggiunto con tanta fatica la meta liberano la mente del pellegrino, che ha un unico desiderio: accostarsi all’Eucaristia.

Al pellegrinaggio partecipano ogni anno anche persone provenienti da vari paesi circostanti; lo fanno per scelta religiosa ma credo che un’esperienza del genere debbano e possono farla anche coloro che non sono animati tanto dalla fede quanto dal piacere di camminare a piedi attraversando tre provincie campane (Caserta, Benevento e Avellino) e vari comuni di interesse storico-artistico.

La partecipazione è libera: basta contattare con qualche giorno di preavviso Emanuele Piccinini  (327 068 0021) o RaffaeleMongillo (338 989 9917) e compilare un “modulo di responsabilità”.

Bisognerà indossare scarpe comode usate, abbigliamento da viaggio a piedi e cappellino, non dimenticando di portare una borraccia per l’acqua, che sarà possibile riempire lungo il tragitto.

Il bagaglio, contenete asciugamani, biancheria e abiti di ricambio, sacco a pelo o coperta e cuscino, sarà trasportato da un furgone che seguirà i camminatori.

Per la prima sera la cena sarà a sacco in quanto l’arrivo a Melizzano per la sosta notturna è previsto in tarda serata, mentre gli altri giorni è consigliabile acquistare le vettovaglie nei luoghi di sosta per evitare che si deteriorino durante il viaggio.

La quota di partecipazione a persona è di 10 euro, che servono per coprire le spese vive di pulizia dei locali in cui ci si ferma a dormire; il residuo sarà offerto in dono al santuario.

Una menzione particolare va al Comune di Alvignano che offre ai pellegrini il viaggio in autobus per il ritorno da Montevergine.

Gli organizzatori del pellegrinaggio, Emanuele Piccinini e Raffaele Mongillo, svolgono quest’attività che non si limita al solo pellegrinaggio ma alla difficile e importante organizzazione e preparazione dello stesso: vengono coinvolti ufficialmente tutti i Comuni in cui i pellegrini transitano, con comunicazioni formali, incontri, rassicurazioni.

Una macchina organizzativa complessa, svolta tutta volontariamente.

A loro è giusto tributare un grande plauso e un ringraziamento per l’impegno e la passione con cui tengono viva questa tradizione.

Personalmente ritengo che questa sia un’esperienza che va fatta e magari in futuro farò anch’io per documentare e lasciare alla storia questa encomiabile iniziativa che da oltre cento anni attraversa il nostro bel territorio, impregnandolo di fede.

(Michele Russo – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

 

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