Denunciate due persone dalla Polizia di Stato della Questura di Campobasso per truffa in concorso ai danni dello Stato in materia di bonus facciate – Questura di Campobasso
La Polizia di Stato della Questura di Campobasso ha notificato l’avviso di concluse indagini preliminari emesso dalla locale Procura della Repubblica nei confronti di due uomini che dovranno rispondere in giudizio del reato di concorso in truffa ai danni dello Stato.
In particolare le indagini condotte dal personale della DIGOS, iniziate nel corrente anno, hanno consentito di accertare che i due indagati, in concorso e previo accordo tra loro, il primo quale committente dei lavori di ripristino funzionale e del decoro delle facciate di un edificio sito in un Comune della provincia di Campobasso, il secondo quale titolare della ditta esecutrice, con artifici e raggiri consistiti nell’utilizzare una falsa fatturazione per l’importo di circa 40 mila euro, con conseguente fruizione indebita di un credito d’imposta di circa 35 mila euro, hanno indotto in errore l’Agenzia delle Entrate in ordine alla sussistenza dei presupposti per fruire dell’agevolazione del c.d. “Bonus Facciate”, realizzando così un ingiusto profitto ed arrecando danno all’Erario, corrispondente al citato credito d’imposta, relativo a lavori edilizi di fatto mai realizzati.
L’agevolazione fiscale consiste in una detrazione d’imposta del 90% delle spese sostenute negli anni 2020 e 2021 per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, di qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali; pertanto la ditta esecutrice, attraverso una falsa fattura emessa nell’anno 2021per l’importo di circa 40 mila euro, ha potuto fruire nell’anno 2022 di un credito d’imposta pari a circa 35 mila euro, utilizzato per intero tramite compensazione di tasse dovute.
Le indagini della DIGOS si sono svolte sia attraverso appositi sopralluoghi presso l’edificio interessato, anche con l’ausilio della Polizia Scientifica, sia attraverso acquisizioni documentali presso il Comune interessato e l’Agenzia delle Entrate.
L’attività svolta evidenzia l’impegno in prima linea della Polizia di Stato e delle altre Forze di Polizia nel perseguire coloro che accedono indebitamente a prestazioni erogate dallo Stato, sottraendo importanti risorse economiche pubbliche.
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