Caiazzo. Calimero dopo Camillo: un altro amico a 4 zampe che se ne va ‘lasciando il segno’ fra noialtri umani
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Da un manifesto funebre, comparso per le strade di Caiazzo, si apprende della scomparsa di “Calimero”, un amico a 4 zampe, speciale ,in particolare, per gli ignoti proprietari, ma che riporta alla mente la storia di “Camillo”, altro cane passato alla storia caiatina del secolo ventesimo secolo (nella foto qui accanto), che precedeva sempre tutti i cortei, non solo funebri, tollerato anche nelle chiese caiatine, ben descritto da Carmelo D0Aversa nel grippo Faxcebook “Era Caiazzo… nei nostri ricordi” (clicca e vedi).
Si può spiegare l’amore per i cani?
Di fronte a un cane anche il più duro dei cuori riesce a sciogliersi.
Che vuol dire amare un cane? Cosa ci danno i cani? La sincerità e l’innocenza: la sensazione di essere unici al mondo.
Amare un cane!
Tra l’altro un essere veramente impegnativo con il suo carattere, la sua personalità, le sue fisime e i suoi gusti, che devono essere rispettati.
Il cane ha importanti esigenze fisiche e mentali che devono essere soddisfatte.
Si ammala come noi, non deve essere lasciato solo, e vive poco, motivo per cui fa soffrire come dannati.
Eppure lo amiamo, anche tanto, e c’è più di una ragione per farlo: il fatto è che i cani danno qualcosa che gli umani non danno, e non perché gli umani non vogliano impegnarsi (o almeno, qualcuno che si impegna c’è) ma perché non possono.
Cosa ci danno i cani? Quello che i cani danno è legato alla loro natura: i cani amano senza parlare.
Hanno sentimenti ed emozioni che dimostrano in modo diverso. Detto così può sembrare poco ma non lo è. I cani riescono a trasmettere il loro amore senza mai dire il famoso e alla fine facile ti amo.
Lo fanno con i gesti, con i comportamenti, e con gli sguardi. E noi lo sentiamo e lo capiamo.
È veramente forte quello che trasmettono i cani, diverso da quello che diamo e riceviamo dagli umani e, per quanto possa sembrare incredibile, crea dipendenza.
I cani non hanno la cattiveria degli umani.
Gli umani possono essere meschini, bugiardi, disonesti, subdoli, traditori, ladri, falsi, approfittatori, interessati, maligni, e chi più ne ha più ne metta.
I cani no. Devono essere capiti, ma non hanno secondi fini.
I cani hanno un’innocenza che gli umani non hanno, nemmeno i bambini.
Nel loro essere ricchi, articolati e complessi, sono anche semplici: basta una pozzetta, un legno o riuscire a trovare una squisitezza per renderli contenti.
E il loro essere contenti è contagioso. Accanto a un cane contento, ci si sente bene anche noialtri umani.
Calimero, perché sei morto?
(Anna Aiossa – Giuseppe Sangiovanni – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)
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