Ospedali, questione sicurezza: sono realmente una soluzione i Presìdi di Polizia?
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Sulla vicenda interviene il Segretario Nazionale FNL Italia, dottor Salvatore Abbruzzese, che si pone diversi interrogativi, circa la possibilità di garantire con questa scelta così poco strategica, una vera e propria percezione della Sicurezza nei plessi Ospedalieri.
La domanda che il noto Funzionario e Leader Sindacale si pone sono varie, dunque, premesso che il presidio di polizia o drappello come il sig. Ministro dell’Interno ha scritto nel suo Decreto è costituito da uno o due unità operative (agenti), che presidiano quella struttura con il compito di operare un controllo sulla Sicurezza presso strutture sanitarie.
Da qui i diversi interrogativi:
a) come può un solo agente o due singoli agenti, impedire che si compia in loco una aggressione di massa;
b) come sarebbe possibile fare a prevenire simili azioni;
c) l’azione tecnico operativa del posto di Polizia debba essere così ricondotta al solo Pronto Soccorso oppure si tratta di un estensione della già presente Vigilanza in toto alla struttura;
d) si parla di servizi H24, dunque con una strutturazione in loco e cambio sul posto, turni da 6 ore, suddivisi in 4 turnazioni, ma finita ogni enfasi propagandistica, a nessuno fino ad oggi è venuto in mente che con un po’ di lungimiranza, tale azione non è compatibile in alcun modo con la grave carenza organica che si registra nella Polizia di Stato e nelle Forze dell’Ordine in generale.
In ultimo, ritengo a parer mio, che sarebbe da chiedere ai massimi vertici della Sicurezza ed anche al Presidente Rocca, come mai a vigilare sulla loro incolumità vi sono tra i 3 agenti ed i 6 agenti, mentre a salvaguardare la sicurezza dei cittadini in Ospedale c’è e ci sarà al massimo un agente, che da solo dovrà assolvere alle complesse funzioni proprie per un Distaccamento di Polizia, che, in quanto tale, non si tratta del semplice posto di vigilanza (che dovrà pur sempre permanere in loco, per garantire i compiti propri di Sorveglianza, Sicurezza e Vigilanza del Presidio Ospedaliero), ma di un effettivo Posto di Polizia, quindi abilitato a ricevere ogni tipo di denuncia, segnalazioni, esposti e/o querele, nonché a svolgere altre funzioni annesse ad esse, con la sola presenza di un agente od al max di due persone, l’equivalente di una volante giunta per un intervento presso una struttura sanitaria.
Riflessioni a voce alta da parte di qualcuno competente che non osa definirsi addetto ai lavori.
Dello stesso avviso è il suo Segretario Generale, dottor Giuseppe Alviti, veterano della Sicurezza Sussidiaria e Sociale ed esperto pioniere della Vigilanza di Strutture Sanitarie nel complesso hinterland napoletano, che, grazie alla sua personale esperienza professionale, frutto di decenni di attività di monitoraggio, controllo e prevenzione presso i civici nosocomi napoletani, spesso teatro di azioni poco ortodosse nel comportamento dei singoli, per non definirli a dir poco belligeranti, che incalza nella riflessione, chiedendosi come è possibile che il lavoro delle Forze dell’Ordine sia così bistrattato al punto da pensare che un Operatore di Polizia possa essere utilizzato come uno spettro, uno spaventapasseri, e che, ancor più grave, possa egli essere un valido deterrente alle aggressioni ai camici bianchi ed operatori sanitari, quando molto spesso ci si ritrova dinanzi a persone esagitate che, nella migliore delle ipotesi, danno una più che comprovata dimostrazione di squilibrio psicofisico temporaneo.
(F.N.L. Federazione Nazionale Lavoratori – Organizzazione Sindacale Indipendente
Ufficio Stampa & Comunicazione, via Cupa Capodichino 85, 80144 Napoli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
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