PER PERSONAGGI DEL GENERE CI VORREBBE SUBITO LA GHIGLIOTTINA… ALTRO CHE ARRESTI DOMICILIARI
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L’EX D.G. DELLE DOGANE
Minenna di nuovo libero: annullato l’arresto, Ma adesso è imputato a Roma per minacce
8 LUGLIO 2023
Marcello Minenna è di nuovo libero. Il Tribunale del Riesame di Bologna ieri ha annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari, chiesta e ottenuta il 22 giugno scorso dalla Procura di Forlì nei confronti dell’ex direttore generale dell’Agenzia delle Dogane. Minenna è indagato per il reato di corruzione per l’esercizio della funzione insieme all’ex deputato della Lega, Gianluca Pini, ed è accusato di aver sbloccato a marzo 2020 una partita di mascherine ferma a Malpensa in cambio della promessa di essere accreditato politicamente tra le file del Carroccio, in vista di una sua futura riconferma al vertice dell’Agenzia. Un presunto pactum sceleris (uno scambio di favori), ipotesi dei pm forlivesi che gli avvocati Gianluca Tognozzi e Roberto D’Atri stanno cercando di smontare.
Se per Minenna arrivano buone notizie da Bologna, si aggiunge invece un’altra grana giudiziaria a Roma. La Procura capitolina, infatti, sempre il 22 giugno, ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del manager – attuale assessore (sospeso) alla Regione Calabria – già indagato per i reati di “minaccia per costringere a commettere un reato” (articolo 611 del codice penale) e “errore determinato dall’altrui inganno” (art. 48 c.p.). Per i pm romani, infatti, Minenna tra febbraio e dicembre 2020 avrebbe “usato minaccia” nei confronti di Miguel Martina, funzionario delle Dogane e suo sottoposto, con l’intento di costringerlo – si legge nel capo d’imputazione – a “rivelargli notizie coperte dal segreto istruttorio” in merito ad alcune indagini che lo stesso Martina stava conducendo sulle Dogane e che lo avevano portato ad accedere più volte al sistema informatico interno. Preso atto del fatto che Martina non aveva intenzione di rivelargli nulla, scrivono i pm, Minenna avrebbe chiesto prima all’ex vicedirettore dell’Agenzia, Alessandro Canali, e poi al diretto superiore di Martina, Gianfranco Brosco, di licenziare il funzionario o comunque di revocargli le password, intervenendo poi in prima persona e demansionarlo, “senza alcuna fondata giustificazione”. Contestualmente Minenna è anche accusato di aver “indotto in errore” il suo dirigente Maurizio Montemagno, spingendolo a denunciare Martina in procura per accesso abusivo alle banche dati, e dunque “incolpandolo falsamente, pur sapendolo innocente”. Davanti ai pm romani, Minenna ha sempre rigettato le accuse. Ora sarà il gup a pronunciarsi: l’udienza preliminare è fissata per il 20 novembre.
FONTE:
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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