L’etica dei capitalisti cialtroni che ci insegnano pure a vivere
Bisogna andare a sentire i tycoon, gli spiriti animali, i grandi amministratori delegati, soprattutto quelli con qualche velleità teorica o di scrittura (ma anche coloro che rilasciano interviste concionando di soluzioni ai problemi economici), per capire che non hanno la minima idea di sviluppo, impresa, lavoro.
Ascoltarli, leggerli, per capire in che mani siamo. Se siete in villeggiatura in qualche amena (e costosa) località di mare di lago o di montagna che possa ben ospitare i nostri nei loro tour e avete notizia che lì nei pressi parlerà un bell’amministratore delegato, un capitano d’impresa, non perdete l’occasione di recarvi a suggere le parole stillanti dalle loro boccucce.
Dai palchi delle rassegne estive ammanniranno ricette, sornioni e compiaciuti (al maschile, ché sono pressoché sempre uomini e anche anziani) mentre l’intervistatore di turno stenderà il tappeto rosso delle migliori occasioni.
Del resto, se uno è Ad, vuol dire che ‘ne sa’. Meglio ancora se quel sapere lo ha condensato in un libro. L’esperimento sociale servirà a far comprendere di quali banalità e idiozie sono capaci costoro (al netto della pur imprescindibile malafede).
Se poi avete il vizietto di essere poveri (pare che in Italia vada di gran moda, a sentire la Caritas) e non fate gli stessi giri degli imprenditori di grido, comprate i giornali: lì campeggia sempre un titolo con un qualche geometra di Cuneo che spiega cosa devono fare i figli (degli altri) mentre si scoprono imprenditori che hanno assunto qualche figlio (altrui) senza pagarlo o versargli i contributi.
Scoprirete così che i grandi imprenditori pensano che i poveri mangino solo grazie ai ricchi; o che i figli dei falegnami debbano fare i falegnami, sennò non ci saranno più falegnami. Del resto proprio da Cuneo (ma non vorrei farne una questione di genius loci) anni fa Confindustria ammonì i giovani a non coltivare sogni: “cari ragazzi, fate gli operai”.
Che poi, con le paghe da sogno ottriate in Italia, chi è che non manderebbe il proprio pargolo alla catena di montaggio? Già, chi? Certo non i nostri brillanti capitani d’azienda, che i figli (maschi) li mandano a fare gli amministratori delegati, riproducendo lo schema paternalistico, fallocratico e gerontocratico che ammorba la finanza e l’impresa italiane.
Il geometra di Cuneo, però, si sottrae al familismo, e dichiara che se il figlio Nathan Falco andrà a lavorare da lui, “comincerà facendo il cameriere. Dopo 6-7 anni, se andrà bene, potrà anche fare il padrone”. Il povero geometra pensa di avere un figlio cresciuto dietro un velo di ignoranza, o all’oscuro della propria identità, che è quella di essere già padrone.
Costoro, non soltanto i personaggi folkloristici (il geometra, la pitonessa), bensì anche quelli blasonati, aristocratici, meno sguaiati e più avvezzi alle frequentazioni da salotto buono (anzi, per questi è forse perfino peggio, perché dicono le stesse cose, ma con il birignao) pretendono di avere perfino delle idee.
La verità è che l’economia gira – non nel senso dell’ottimo ma nel senso dell’ordine – nonostante costoro. Potreste mettere delle scimmie urlatrici (talvolta sarebbero perfino più capaci) al posto di molti Ad: il sistema non collasserebbe. Finirebbero imprese e posti di lavoro.
Ma il sistema complessivo reggerebbe, così come ha retto ai grandi disastri economico-finanziari della storia. E reggerebbe anche garantendo la rendita dei tycoon di cui sopra (non certo gli stipendi già magri dei lavoratori).C
he il capitalismo sia rapace e prosperi anche nell’immoralità (e nell’illegalità) è noto. Se però oltre al sangue e alla merda ci tocca sorbirci pure le paternali e perfino i sussiegosi seminari, allora no.
Berlusconi, per dire, non pretendeva di avere idee, e a un primo tentativo di circondarsi di qualche intellettuale come foglia di fico, aveva fatto seguire il più crudo pragmatismo a difesa della ‘roba’. Ma almeno non ci ha ammorbato coi suoi libri.
Ps. Se Briatore mi trova un cameriere che dopo 6 o 7 anni diventa “padrone”, mi iscrivo alla sezione “Twiga” di Fratelli d’Italia.
(DI FRANCESCOMARIA TEDESCO – Fonti: Il Fatto Quotidiano – Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)