AL CSM PREVALE SEMPRE IL SISTEMA PALAMARA
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PROCURA
Csm, “regalo” di Pinelli a Renzi: a Firenze capo gradito a destra
GIUSTIZIA E POTERE – Nominato Filippo Spiezia, grazie al voto del vicepresidente, ex legale di Alberto Bianchi, presidente della fondazione renziana Open
DI PAOLO FROSINA E ILARIA PROIETTI
6 LUGLIO 2023
Il Csm ha scelto il nuovo capo della Procura di Firenze: si tratta di Filippo Spiezia nominato direttamente da un incarico fuori ruolo dalla magistratura. Ma la notizia è che il voto decisivo per chiudere la partita della successione a Giuseppe Creazzo, già procuratore inviso a Matteo Renzi (che aveva denunciato Creazzo assieme ai suoi aggiunti ancora in servizio che lo vogliono processare per finanziamento illecito) è stato quello del vicepresidente, ovverosia Fabio Pinelli. Che prima di essere eletto sulla poltrona più importante di Palazzo dei Marescialli assisteva Alberto Bianchi, il presidente della fondazione Open finito nelle pesti con Renzi&C. E non è tutto: sempre Pinelli aveva redatto la memoria attraverso la quale il Senato, sollevando conflitto di attribuzione, si è rivolto alla Consulta per contestare l’operato dei magistrati di Firenze sempre in relazione alla vicenda Renzi. Ma tant’è. “Nell’ambito delle mie prerogative partecipo al voto come farò anche in futuro” ha detto Pinelli ieri al plenum anticipando polemiche e obiezioni: andando a memoria, in tutte le occasioni precedenti di questo primo scorcio di consiliatura, si era sempre astenuto in nome della prassi istituzionale legata al ruolo di facente funzioni di Sergio Mattarella, insomma dell’arbitro per antonomasia. Questo a parte i casi in cui si era limitato a garantire il numero legale: ieri però non ballava certo il numero legale. Tra Spiezia (considerato un “Papa straniero”) e Squillace Greco (sospettato invece di rappresentare la continuità con la gestione Creazzo), c’era sostanziale parità. Il primo aveva raggranellato 15 voti, il secondo 11 voti (ma al ballottaggio si sono aggiunti anche i 4 voti che in prima battuta erano andati alla terza in corsa, ossia Rosa Volpe): in una situazione di equilibrio, il voto di Pinelli ha pesato doppio. Partita chiusa a favore di Spiezia, candidato sponsorizzato da parte dei laici e, tra i togati, appoggiato innanzitutto da Magistratura Indipendente, corrente storicamente guidata dall’altro renziano Cosimo Ferri.
Ma riavvolgiamo il nastro di un pomeriggio a Palazzo dei Marescialli tutto da ricordare: il dibattito per arrivare a scegliere il nuovo procuratore di Firenze ha toccato livelli altissimi da tutti i punti di vista. Anche in termini di ipocrisia e in cui i candidati in lizza c’entrano il giusto. Si trattava di tre magistrati di altissima professionalità, ma il dato oggettivo era senza tema di smentita che solo uno, ossia Squillace Greco aveva il requisito prescritto dal “Talmud” del Csm ovverosia il Testo Unico che detta le regole per le nomine come ha sottolineato (inutilmente) chi ne ha perorato la causa a partire da Antonello Cosentino. “Rispetto a Spiezia (e all’altra candidata Rosa Volpe, aggiunto a Napoli, ndr), Squillace Greco è l’unico titolare di incarico direttivo in una procura che opera all’interno del distretto. Questo non è certo un elemento tranciante perché è ben possibile fare altre valutazioni. Però la giurisprudenza amministrativa ci insegna che è necessaria una giustificazione particolare per superare l’indicazione del testo unico. E qui non ricorrono questi presupposti perché il modo in cui Squillace ha gestito l’ufficio a Livorno è stato talmente efficiente e lodato che non mi pare sia possibile contrapporre posizioni alternative. Sugli altri indicatori tra i candidati c’è poi una sostanziale equivalenza”. Inutile dire che i molti sostenitori di Spiezia hanno a lungo argomentato perché venisse valorizzato il ruolo di vicepresidente in Eurojust, un incarico di grandissimo prestigio. Altro argomento è stato quello del margine di discrezionalità che compete al Csm che però dal 2006 a oggi è finito sempre più spesso nel mirino della giustizia amministrativa. E chissà se anche la nomina di ieri avrà questo epilogo.
Intanto oggi a Palazzo dei Marescialli verrà apparecchiata un’altra partita di primo piano quella per la nomina del procuratore di Napoli su cui si attendono ulteriori sorprese e anche nuovi equilibri in seno alle correnti. Che comunque non promettono nulla di buono per il pm anti ’ndrangheta Nicola Gratteri: se nella partita di Firenze i centristi di Unità per la Costituzione (Unicost), hanno appoggiato Squillace Greco, è probabile che Area garantirà il proprio contributo al candidato di Unicost Giuseppe “Gimmi” Amato, che guida la Procura di Bologna. O, in subordine, a Rosa Volpe (che Unicost ha appoggiato almeno in prima battuta per Firenze), e che è reggente dell’ufficio partenopeo.
FONTE:
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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